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Finisce male il debutto al ‘Piola’ di Vercelli e su Sportitalia per l’Alessandria. Il Livorno vince 3-0 con un primo tempo superlativo e una ripresa di contenimento, mentre i Grigi sbagliano tutto nella prima frazione e dominano nella ripresa, quando non serve più.
Ma in fondo è la storia di queste prime tre partite di campionato: squadra che va sotto nel punteggio, recupera nel finale e chiude 1-1 contro due ‘squadrette’, mentre contro uno ‘squadrone’, teoricamente alla pari, becca tre gol nel primo tempo e sbatte contro la buona vena di Mazzoni nella ripresa. Come a dire: quando sale il livello dell’avversario sono guai.

LA PARTITA – La squadra di Stellini comincia col 3-5-2 e non lo fa neppure male, tant’è che sfiora il palo con una zuccata di Casasola. Ma i due esterni non vanno, perché Sestu non ama la fase difensiva e Celjak a sinistra è un azzardo, i centrali di fesa ballano e perdono le distanze, in attacco Gonzalez fa più falli che giocate decenti e Marconi la prende solo di testa lontano dalla porta. Il Livorno (4-2-3-1) cresce e prende campo, passa in vantaggio al 19′ con un eurogol di Maiorino e diventa padrone della gara contro un avversario che si smarrisce. Al 40′, su angolo a favore, l’Alessandria becca un contropiede dove tutti sbagliano tutto e Vantaggiato raddoppia su assist di Doumbia, poi al 45′ Sestu ‘cravatta’ Maiorino e provoca il rigore, che lo stesso Vantaggiato trasforma: 3-0 e partita chiusa.
Nella ripresa Stellini prova a cambiare Sestu con Fischnaller e passa al 4-3-3, ma rischia due volte il quarto gol (Maiorino e Vantaggiato) con in mezzo una testata di Gonzalez respinta da Mazzoni. Poi un doppio cambio: fuori Gazzi e Marconi, dentro Bellomo e Bunino, squadra col 4-2-3-1. L’ingresso del fantasista barese da vivacità all’Alessandria: prima coglie la traversa su punizione, poi impegna il portiere in una parata di piede e la manovra diventa brillante. La voglia di reazione c’è, ma la squadra di Sottil si difende bene, perché i 3 gol di vantaggio pesano tantissimo. C’è ancora spazio per una percussione di Casasola che impegna Mazzoni, poi arriva la fine dopo 5′ di recupero.
Trionfo amaranto, figuraccia grigia.

CONCLUSIONI – Il progetto del 3-5-2 forse va rivisto e corretto, se non archiviato: troppi giocatori fuori ruolo, troppe lacune mostrate dalla squadra. Ma siamo solo alla quarta di campionato e la stagione è ancora lunghissima, però i numeri non mentono: 3 gare giocate, 2 punti, nessuna vittoria, 2 pareggi, 1 sconfitta, 2 gol segnati, 5 subiti.
Cifre da retrocessione, non da promozione.
“Sono deluso, perché arrabbiarsi non serve, si sprecano energìe – ha dichiarato alla fine al microfono di Sportitalia mister Stellinicomunque una prestazione del genere non si ripeterà più.  Ci vuole molta più umiltà, da parte di tutti noi”. Il tempo sarà giudice.

 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.