Ammonito e basta, Cristian Stellini, dopo l’espulsione di Siena. La motivazione del Giudice Sportivo è stata “proteste verso l’arbitro durante la gara”, ma anche a vederla in TV non sembrava granché. Meglio così, perché c’è bisogno di Stellini in panchina quando la squadra gioca. Il tecnico milanese, scelto dal d.s. Sensibile, ha ‘rivoluzionato’ l’Alessandria calcistica, portando freschezza di idee e innovazione di metodi. Il suo lavoro è moderno e proiettato nel futuro, ma duro e faticoso. I giocatori sembrano seguirlo con attenzione e voglia, ma ci vuole tempo per assorbire tutto e cambiare certe abitudini, quindi per i risultati c’è da aspettare. Bisogna fare ricorso alla pazienza, dote che i tifosi di solito non hanno, ma lui prosegue dritto per la sua strada, convinto della bontà del suo lavoro. E piace, soprattutto agli allenatori di categorìe inferiori che spesso sono lì a studiarlo con attenzione.
E’ una specie di scommessa della società, vedremo come andrà.
Nel frattempo mancano i risultati e i numeri stagionali dell’Alessandria sono impietosi: 16° posto in classifica con 3 punti, alla pari con l’Arezzo (17° perché con una gara giocata in più), 0 vittorie, 3 pareggi, 1 sconfitta, 2 gol fatti (peggior attacco) e 5 presi. Pesanti, non c’è dubbio, opposti a quelli di un anno fa e mai così ‘poveri’ negli ultimi anni. Persino l’esonerato Scienza fece meglio, 4 punti in 4 partite, ma saltò proprio a fine settembre, e da lì, con Gregucci, prese il via la fantastica stagione della semifinale di TIM CUP. Non ci sono analogie fra le due annate calcistiche, ma piuttosto si possono trovare fra il lavoro di Stellini e quello di Antonio Conte, suo allenatore prima e mentore poi. Con lui, attuale tecnico del Chelsea, Stellini ha vinto due campionati di B (da giocatore a Bari e da assistente a Siena) più uno scudetto da collaboratore alla Juventus.
Le somiglianze fra i due? A prima vista sembrano un paio: Stellini è un martello in allenamento, come Conte, e ragiona con il ‘noi’ e non con l’io, concetto che prende corpo con l’azzeramento delle gerarchie nello spogliatoio per stabilirne una di squadra.
Per i risultati ci sarà da attendere, ma Stellini, che pure è all’esordio da primo allenatore con i grandi, pare molto sicuro di sé e dei suoi metodi. Se i giocatori lo seguono, potrebbero arrivare belle soddisfazioni….