Pareggio doveva essere e pareggio è stato. Col 2-2 di ieri Alessandria e Santarcangelo mettono un’altra tessera nel puzzle che, una volta finito, porterà le due squadre nella Lega Pro Unica. Sulla strada del ritorno patron LdM si è arrabbiato (su Twitter diceva “mi fanno schifo”) contro chi adombrava un risultato combinato, mettendo in dubbio l’impegno dei suoi giocatori e la buona fede della società, però deve farsene una ragione. Nel senso che il calcio è la materia più opinabile del mondo e tutti sparano la propria opinione, ma in fondo un pareggio può arrivare anche se non si combina la partita. E’ la natura stessa del risultato, la divisione, che porta a ciò: negli sport dove il pareggio non esiste (basket, volley, tennis) il problema non si pone, o si vince o si perde. Però è un dato di fatto che, già sabato, le agenzìe di scommesse avessero sospeso le giocate su questa partita: troppe puntate sul pari, risultato più probabile. Ma non c’è da sorprendersi: nel calcio va così, tante volte al di là della volontà e della consapevolezza o meno dei dirigenti. I giocatori, tutti, al di là delle maglie, guardano alla propria convenienza del momento, all’immediato futuro, ben sapendo che “nel calcio ci si ritrova”: ci prendiamo a schiaffi ma non ci ammazziamo, oggi a me domani a te. Sarà sempre così, credo, con le regole attuali, e la verità è sempre difficile da scoprire. Comunque sia è un pareggio buono, perchè ha mostrato un’Alessandria in salute, ha portato Marconi a 9 gol e Valentini a 8, ma le due reti incassate lasciano dubbi sulla difesa, spesso imbalsamata come altre volte, anche se ieri c’erano gravi assenze. In classifica i grigi stanno al settimo posto (il Real Vicenza è a pari punti, ma è sotto per scontri diretti e differenza reti), la seconda posizione è solo a 3 punti ma il vantaggio sulla nona è sceso a 2; ora diventa fondamentale il Moccagatta, dove si giocheranno 4 gare delle 6 che restano, le prossime due di fila. E’ d’obbligo vincerle tutte, e a quota 56 l’obiettivo sarà raggiunto. (r.b.)
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