C’è voluto il gol di un sardo, Manuel Marras (foto Frisina), per battere l’Olbia, unico avversario sardo del girone. Segni del destino, se si pensa che Marras (3° gol stagionale) non segnava al ‘Moccagatta’ da 132 giorni, quando marcò la prima rete del 5-2 sul Siena. Esattamente un girone dopo, visto che proprio il Siena sarà l’avversario dell’Alessandria sabato prossimo all’ ‘Artemio Franchi’ (20.30). E’ stata una faticaccia, con la squadra grigia che si è complicata un po’ la vita, disturbata da ansia e fretta di segnare e con errori grossolani in difesa che hanno concesso ai bianchi tre occasioni nitide nella prima mezzora. Addirittura sul gol subìto (23′ Ragatzu) da un fallo laterale, la tattica del fuorigioco non ha funzionato, applicata da Piccolo e Barlocco ma non da Gozzi e Celjak, spalancando la strada verso la porta all’attaccante sardo. Forse è il caso di rivedere il meccanismo, o addirittura evitarlo, visto che lo stesso Piero Braglia ha riconosciuto che “questo difetto lo abbiamo sempre avuto. A volte uno scatta in avanti e l’altro no…”. Da qui in poi, a 9 gare alla fine, concedere certe occasioni può costare caro.
Il gol preso ha dato la scossa all’Alessandria, che alla frenesia ha aggiunto cattiveria e ha prodotto tre gol: il primo, annullato a Bocalon, era regolare, gli altri due (42′ Mezavilla, 43′ Marras) hanno ribaltato il risultato prima dell’intervallo. Cosa fondamentale.
Nella ripresa si pensava ad una gara in discesa, con spazi aperti al contropiede e la superiorità numerica dal 55′ (espulso Quaranta), e invece i grigi hanno controllato la gara senza rischiare, ma non è nelle loro corde. “Questa è una squadra portata ad attaccare – ha spiegato Braglia – e non sa gestire. Se non si chiudono le partite, si rischia di pareggiarle per un episodio. Noi gol prima o poi lo facciamo, ma dobbiamo stare più attenti in difesa. Ci sono delle cose da correggere, lo faremo”. A dirla tutta, è la seconda volta (dopo Como, ndr) che la squadra gioca 40′ con l’uomo in più e non riesce a segnare, anche se con l’Olbia ci sono state tre circostanze in cui si poteva fare il 3-1. Forse è un fatto di testa o di stanchezza, ma bisogna superarlo. La Cremonese è sempre lì, a 4 punti, e non molla.
La ‘sfida a due’ verso la serie B continua.