Ha vinto il Monza, 2-0. Ma l’Alessandria ha giocato alla pari, nel primo tempo anche meglio della capolista, senza però riuscire a segnare. E se non segni quando giochi meglio, crei 5 occasioni da gol e l’arbitro perdona 2 rigori nella tua area, non vinci più.
Peccato, perchè Scazzola l’aveva impostata benissimo tatticamente, chiudendo tutte le traiettorie di passaggio agli avversari, penalizzati da un terreno zuppo d’acqua su cui faticavano a giocare palla a terra. Il Monza non riusciva a sfondare e l’Alessandria ripartiva benissimo con scambi rapidi che liberavano l’uomo al tiro, rendendosi altresì pericolosa sui calci piazzati, vera mania del tecnico mandrogno e sui quali i brianzoli erano in difficoltà. Ma se non si segna, poi si paga dazio. E infatti nella ripresa il ritmo è calato e i grigi, provati dal gran pressing del primo tempo, non riuscivano più a ripartire, lasciando spazio ai padroni di casa che, dai e dai, hanno trovato due gol sfiorando il terzo.
E la gioia di Brocchi alla fine la dice lunga su quanto fosse temuta la gara: l’ex mediano del Milan non è andato in sala stampa, lasciando la ribalta ai suoi giocatori.
Ora la squadra di Silvio Berlusconi e Galliani (in tribuna accanto a Capello, Paolo Berlusconi e Massaro) è prima con 39 punti (+11 su Renate e Pontedera), mentre quella di Di Masi (in tribuna accanto a Borio, Vaio e Artico) è sesta a quota 24 (con una gara in meno), in piena zona playoff.
LA PARTITA – Monza con 5 assenze schierato a ‘rombo’ (4-3-1-2), Alessandria senza due titolari e col 3-5-2. La prima parata è di Valentini al 7′ su Armellino, al 9′ Gliozzi in area ruba il tempo a Dossena che lo mette giù: sarebbe rigore, ma non per Santoro.
Il terreno è pesante, l’equilibrio difficile, la palla ogni tanto si pianta. Ma si gioca. Al 16′ ci prova Mosti, Valentini ferma in due tempi; al 19′ Lepore tira da fuori, alto. Al 21′ Alessandria in attacco, Suljic serve Arrighini, tocco sul fondo; al 26′ angolo per i grigi, testa di Dossena e traversa con Lamanna battuto; al 37′ Marchi dentro l’area di rigore viene tamponato da Celìa e va giù, sarebbe di nuovo fallo, ma l’arbitro addirittura ammonisce l’attaccante per simulazione. Al 39′ Alessandria di nuovo vicinissima al vantaggio: Cambiaso spara da fuori e tocca la traversa; rossi in affanno, grigi brillanti. Al 43′ Eusepi controlla e appoggia per l’accorrente Suljic, destro deviato in angolo da Lamanna. Gran parata. Sui corner la difesa biancorossa trema. I grigi spingono e al 45′ Cambiaso (il migliore dei grigi) ci riprova e Lamanna dice ancora no. Finisce il primo tempo e gli ospiti meriterebbero il vantaggio, anche se resta l’ombra dei due rigori negati al Monza.
Inizia la ripresa e al 48′ Cambiaso, gasatissimo, accelera e cerca il tiro, ma viene murato; al 56′ Bellusci scivola, Eusepi ne approfitta e serve Arrighini che tira ma non trova la porta. Sembra la continuazione del primo tempo, ma non è così: i grigi pressano meno e il Monza si avvicina all’area. E’ il 60′ quando Marchi libera Gliozzi che tira, ma Cosenza mette in corner. Al 63′ Brocchi cambia le punte: escono i due dell’azione di prima ed entrano Finotto e Brighenti. Tanta roba. La gara vivacchia, e al 68′ cambia anche Scazzola, inserendo Gilli per Suljic. Il Monza spinge e al 71′ passa: angolo di Mosti per Lepore, cross, stacco pulito di Rigoni e zuccata imparabile, 1-0. Al 76′ Brocchi cambia modulo: fuori Anastasio e Mosti, dentro Marconi e Galli e squadra col 4-4-2. Si copre. Subito dopo lo fa anche Scazzola: entra Sartore per Chiarello, 3-4-3. Gli ospiti vogliono il pari. All’80′ D’Errico crossa per Finotto, colpo di testa fuori; all’85′ azione caparbia di Brighenti, Cosenza scivola e pasticcia, arriva Armellino che fa 2-0. Gara chiusa. All’89′ Alessandria vicina al gol: crossa Gilli da destra, Lamanna in uscita facile viene ostacolato da Scaglia e perde palla, Sartore tira a porta libera e Bellusci salva sulla linea, arriva Arrighini ma spedisce in curva. C’è ancora tempo per un contropiede monzese al 91′: delizioso ‘tocco sotto’ di Brighenti sull’uscita del portiere, la palla esce di pochi centimetri. Stop. Game over.