L’Alessandria di Moreno Longo ha strapazzato 5-2 la Lucchese, salendo al secondo posto in solitaria e mettendo pressione al Como. Che è sempre davanti, ha 3 punti di vantaggio che sono 6 ‘potenziali’ per la gara in meno, però….chissà. Nella giornata di ieri la capolista si era fatta sentire battendo 4 colpi, i grigi hanno risposto oggi con 5. Quanto a differenza reti stanno meglio i piemontesi (+17 contro +10), però i lombardi sono in vantaggio negli scontri diretti (vittoria fuori casa). La squadra grigia non può fare troppi calcoli: per arrivare prima, deve vincere le ultime 5 partite, compreso il ‘testa-a-testa’ alla penultima, e sperare che i lariani perdano qualcosina per strada.
LA PARTITA – Il tecnico grigio Longo riparte dal 3-4-3 del derby di Vercelli, dando fiducia al giovane Macchioni nella linea difensiva. L’ospite Lopez, con 7 assenti, mette il 3-5-2. Dopo 15″ Mustacchio sbaglia un gol a 7-8 metri dalla porta, al 7′ Petrovic va da solo e viene messo giù da Pìsseri: rigore e ‘giallo’. Vecchio difetto che torna a galla, l’infilata centrale. Batte Petrovic, il portiere respinge, la palla s’impenna e il croato di testa fa 0-1. Ma è un fuoco di paglia. L’Alessandria usa la testa, reagisce con ordine e in 25 minuti segna quattro volte: 14′ Arrighini lanciato da Bruccini scarta il portiere e fa 1-1. Al 24′ Bruccini su punizione dal limite fa 2-1, al 28′ Arrighini semina i difensori e mette il 3-1, al 33′ Parodi con un destro dal limite sigilla il 4-1. Per Arrighini è la quarta doppietta in campionato. La ripresa è accademia: al 51′ Adamoli si beve Parodi e poi va giù in area, e dalle immagini sembra proprio un tuffo, però il VAR non c’è e per l’arbitro è rigore. Marcheggiani dal dischetto fa 4-2, ma Pìsseri ci arriva di nuovo e gli scappa. Poco male. Al 58′ Prestìa, capitano di giornata, ristabilisce le distanze con un bel destro al volo dal limite, giocata super per un difensore: 5-2. La gara finisce qui, e nel suo complesso ha mostrato la forza dell’Alessandria e il perché la Lucchese abbia la peggiore difesa.