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Che si andasse in questa direzione era già chiaro un mese fa. E che i campionati fossero destinati ad essere interrotti, forse anche. E che il ‘dopo-pandemia’ abbia i contorni del disastro economico è nella mente di tutti. Tutto il mondo si sta fermando, tutti gli sport ‘annullano’ gli eventi: Olimpiade rinviata al 2021, Europei di calcio pure, grandi e piccoli tornei di tennis chiusi come nei periodi bellici, auto e moto che, gradualmente, annullano le prossime gare. E sono già a metà giugno. Ma non è finita: il basket ha fermato i campionati e non assegna lo scudetto, il volley fa la stessa cosa, la NBA tentenna ma allunga i tempi prima di riprendere, Giro d’ItaliaMilano-Sanremo sono slittati ad ottobre, sperando di poter correre; solo il Tour de France continua a voler partire, con l’arrivo a Parigi a Ferragosto, ma ciò sta nelle corde della presunzione francese, come per il Roland Garros. Sul’US Open di tennis (24 agosto-13 settembre) ci sono grossi dubbi.
Solo il calcio non molla. Vuole riprendere, vuole finire. Dovunque a parte il Belgio, che ha già dichiarato la stagione ‘finita’, rischiando di incorrere nelle sanzioni Uefa

Sembra che il pallone sia distante anni-luce dalla realtà. Più le Federazioni e le Leghe che le società: la serie A continua a litigare, spaventata dalle perdite gigantesche che questo periodo porterà, vuole togliere soldi ai giocatori (giustamente), ma la Uefa esige le qualificate alle sue competizioni, che intende concludere ad agosto. Vivono su Marte.
La serie B resta in silenzio, saggia, prudente e organizzata come è sempre stata.
Sulla Lega Pro, al cui interno pare che 58 proprietà su 60 non vogliano ripartire, si è espresso il presidente dell’Alessandria, Luca Di Masi, intervistato nei giorni scorsi da alcuni media locali (‘Piccolo’, ‘Stampa’, ‘Grigi on line’).
Pescando qua e là, alcune sue frasi mi hanno colpito. Ve le presento in ordine sparso, ma rendono l’idea del momento e fanno riflettere.

1) “Mi manca stare con la squadra e godere la partita con i tifosi”.  2)In questo momento interessano gli aspetti sanitari e ipotizzare una ripresa è follia“. 3) “Al massimo può finire la serie A, che ha interessi economici enormi. Vedo in difficoltà la B, figuriamoci la C”.
4) “Da Federazione, Governo e organi internazionali ci aspettiamo aiuti in tempi brevi“.
5)Dopo il coronavirus, in C resteranno si e no una ventina di club, gli altri abbasseranno le serrande. Questa è la percezione reale“. 6) “I grigi rispetto ad altre realtà possiedono buone strutture, ma si dovrà ripensare tutto il sistema della terza serie”. 7) “Stipendi?Auspichiamo la cassa integrazione per chi guadagna meno di 50.000 € lordi l’anno”.  8) “L’Alessandria non lascerà comunque in difficoltà i giocatori”. 9)In questa situazione non c’è il mio solito ottimismo, anche se spero presto di poter parlare di futuro”. 10) “Non si può continuare ad essere in 60 con tutte le difficoltà che ci sono”. 11) “Il rischio è veder sparire società che parevano solide, ma sorrette da imprenditori che hanno perso cifre impressionanti, con dipendenti a casa e produzione azzerata”. 12) “Se il prossimo anno da 60 squadre ne rimarranno 15, dove andranno a giocare i calciatori?”. 13) “Sarei felice di continuare il campionato a ottobre o novembre, per lo meno non andrebbero vanificati otto mesi di investimenti. E io investo per salire di categoria”. 14) “Spero che le aziende che ci hanno aiutato finora continuino a farlo e che i tifosi tornino allo stadio senza paura”. 

 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.