Aveva talento. Tanto. E gli piaceva pilotare l’elicottero. Il suo. Una passione. Come il basket. Altra grande passione, nata in Italia quand’era bambino con il papà giocatore.
Il basket poi è diventato lavoro, vita, amore, fama, ricchezza, leggenda.
La sua vicenda ci insegna che il destino è lì, per tutti, che aspetta. Ma che tristezza.
Non ci sono parole. Ma per chi ama il basket e sa chi è Kobe Bryant, forse una adatta c’è: GRAZIE.
Un giovane giocatore che ama il basket alla follia mi ha scritto e io, volentieri, pubblico le sue parole, bellissime, che vengono dal cuore. Eccole:
“Grazie per essere stato l’anima di questo sport. Grazie per essere stato un punto di riferimento per chi, come tanti ragazzi o uomini che giocano a basket, cercavano qualcosa di più del semplice gesto: uno stile di vita, una mentalità, un sentimento.
Grazie per le emozioni che hai regalato e grazie per l’umanità che hai sempre dimostrato.
Sei e resterai per sempre il nome che ognuno di noi, almeno una volta, ha urlato tirando una pallina di carta verso il cestino… KOBE!!! Buon viaggio Mamba. Per l’ultima volta”.
Mamba out.