L’auspicio è che la squadra continui la sua ascesa nonostante il momentaneo appannamento fisiologico, si spera!
Di Masi: “Difendo uno spogliatoio di uomini veri e di persone che vogliono arrivare insieme allo stesso obiettivo”
Nei primi giorni del 2015, in seguito alla rotonda vittoria per 3-0 ottenuta a Venezia, l’Alessandria si è laureata Campione di inverno: l’ultima volta era accaduto nel lontano gennaio del 1974.
Successivamente, la battuta d’arresto a Mantova e il pareggio interno con il Real Vicenza non hanno comunque pregiudicato un cammino fin qui esaltante. Certo, le sei vittorie di fila (ottenute in casa con Arezzo e Feralpisalò e, soprattutto, in trasferta a Sassari, Busto Arsizio, Monza e Como) avevano maturato un po’ in tutti i tifosi la convinzione che l’appuntamento con i tre punti fosse diventato oramai una piacevole consuetudine.
In questo senso, i tre pareggi avvenuti nelle ultime tre gare casalinghe e la sconfitta a Mantova hanno perlomeno avuto il pregio di riportare un po’ tutti con i piedi per terra, pur con la consapevolezza che i grigi dispongono di un organico di prim’ordine, di un valido allenatore (sia a livello tecnico che umano) e che anche la gestione di Matteo Guazzo, nel corso delle ultime settimane, rientri nel contesto di un confronto sincero e civile tra la società e il giocatore. Così il Presidente Di Masi al termine della gara giocata contro il Real Vicenza: “Guazzo si allena con noi e non è fuori rosa: è però sul mercato, fino alla sua chiusura e non ho dubbi che trovi una squadra. Io difendo uno spogliatoio di uomini veri e di persone che vogliono arrivare tutte insieme allo stesso obiettivo, compreso Guazzo quando è con noi nello spogliatoio. Non c’è stato nessuno screzio con altri giocatori e mi ha dato molto fastidio che qualcuno abbia scritto cose inesatte. Quindi Guazzo è normalmente sul mercato, ma è stata una scelta mia, parlando con il Ds Magalini: è una cosa prettamente calcistica e non c’entra niente con il carattere del giocatore”.
Facendo invece un’analisi strettamente tecnica, Mister D’Angelo ha così commentato i tre pareggi consecutivi al Moccagatta: “Credo che nelle prossime partite casalinghe dovremo studiare qualcosa di diverso: ovviamente, fuori casa, le altre squadre ci attaccano di più e ci sono più spazi che favoriscono le nostre giocate, mentre ad Alessandria gli avversari hanno un atteggiamento più difensivo e noi facciamo più fatica. Detto questo, io credo che i punti in casa li faremo al momento giusto”.
In sostanza, la speranza è che, dopo un momento di appannamento fisiologico, la squadra possa ripetere (in particolare al Moccagatta) prestazioni convincenti come quella offerta contro il Feralpisalò, con una squadra che ha lottato davvero su ogni pallone, ritovando anche un giocatore molto importante come Rantier, dopo un periodo non semplice contraddistinto da assenze per infortunio ma anche per scelte tecniche (“La cosa più bella, oltre ovviamente ai gol, sono stati gli abbracci dei compagni a fine gara: ho 31 anni, mi sento nel pieno della carriera e non sono certo finito!” ha poi sottolineato l’attaccante francese). Un reparto offensivo che, nonostante l’assenza di Guazzo, può comunque contare su giocatori come Taddei (di lui abbiamo già avuto modo di tessere le meritate lodi anche nello scorso numero), Scotto (che, quando entra anche a partita in corso, lotta davvero su ogni centimetro quadrato del rettangolo di gioco) e ovviamente Marconi, che, anche quando è stato squalificato, ha incitato a gran voce i compagni dalla tribuna (insieme a Gabriele Cavalli, ancora infortunato), a conferma del grande affiattamento esistente all’interno del gruppo.
Gianmaria Zanier