Due sono i concetti che più rimangono impressi dopo la conferenza stampa di presentazione del nuovo ds dei grigi Fabio Artico: ‘giusto mix’ e ‘debiti azzerati’.
E se il primo sarà il ‘mantra’ di lavoro per costruire la nuova squadra, con l’obiettivo, parola di presidente, “…di migliorare la classifica di questa stagione (10° posto, ndr) con un budget di spesa già prefissato”, il secondo è un punto d’arrivo importantissimo.
Proprio da quest’ultimo partiamo, visto che patron Di Masi tanto ha tenuto a sottolinearlo, e giustamente ne va orgoglioso. “Dallo scorso febbraio l’Alessandria è senza debiti – attacca LDM – soprattutto pregressi, che erano tanti. Dopo 6 anni di gestione mia (in realtà qualcosa in più, visto che acquistò i grigi a febbraio 2013, ndr) posso dire con orgoglio che l’Alessandria ha pagato tutte le pendenze che c’erano, sia con gli enti pubblici che con i fornitori privati. Siamo una società totalmente pulita e senza debiti”. Cosa rarissima nel mondo del calcio, dove spesso le società sono l’ultima di una serie di scatole cinesi in cui finiscono debiti a volte provenienti da altri mondi, soprattutto in serie C.
Con l’occasione il patron dell’Alessandria ha sottolineato i continui investimenti nella struttura dello stadio, col rettilineo migliorato grazie ai nuovi seggiolini e alla scritta ‘Adoss Grisòn‘, nel segno del tifo e della maggiore comodità, e del totale ricambio dei proiettori luminosi. I nuovi fari, infatti, renderanno più godibili le partite serali, garantendo una maggiore e più uniforme illuminazione, in adeguamento ai parametri UEFA.
Sul fronte sportivo, che forse è quello che più ‘solletica’ il tifoso, non sono emerse grandi novità. C’è stata l’ufficializzazione del ruolo di Fabio Artico, nuovo direttore sportivo (di cui peraltro tutti i media scrivono da un mese) e la conferma di quello di Nereo Omero, responsabile del settore giovanile: per entrambi contratto fino giugno 2021.
Non a caso, secondo me, erano entrambi a lato di LDM al tavolo della sala stampa, quasi a sottolineare l’importanza dei ruoli e la collaborazione che ci sarà fra i due, con un sempre maggior coinvolgimento stabile in prima squadra dei ragazzi delle giovanili. Alla ricerca, ed eccoci al concetto di partenza, del ‘giusto mix’ nella costruzione della squadra.
Ma che vuol dire ‘giusto mix’? Facile tradurlo al primo impatto, ma difficile da decifrare nello specifico. Partendo dai 16 giocatori sotto contratto, bisognerà miscelare, col conforto del nuovo allenatore, giovani ed esperti. Ci sarà un limite ai prestiti (6) da squadre di categoria superiore “che saranno sostanzialmente giovani – ha precisato Artico – puntando sulla qualità”. Poi si lavorerà sui ‘parametri zero’ visto che “ci sono un sacco di giocatori in giro”. Ma prima ci vuole l’allenatore. Nomi, però, zero. “E’ troppo presto” la giustificazione del ds. Già, ma il profilo? Risposte vaghe, generiche. Verità nascosta, magari a protezione di chi è ancora sotto contratto con altre società.
“Sicuramente sarà un uomo mio, scelto da me” sottolinea l’ex bomber, idolo dei tifosi, forte di un credito sulla piazza quasi illimitato con le 162 presenze e i 62 gol in grigio.
E qui spazio alle emozioni artiche: “Sono felice ed emozionato per la nuova avventura. E’ una grossa occasione per me, mi sento privilegiato da una società seria e competente. Sono cresciuto come persona, le esperienze passate mi hanno maturato e completato, forse più quelle a Cuneo e Portotolle (negative, anche se non le definisce così) che i 3 anni (positivi) alla Juventus. Di sicuro in questa piazza, che sento mia, la spinta emotiva mi porterà a fare di più che in altre parti”. Certo Fabio, non avevamo dubbi.
Ora però aspettiamo i nomi: non quelli della struttura societaria, che poi sono sempre gli stessi, con identici ruoli, ma quelli della squadra. Quelli del campo.