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Cose del calcio. Un allenatore esonerato è all’ordine del giorno, con motivazioni diversissime, a volte serve, a volte no. Il caso dell’Alessandria è emblematico, perché la squadra ha comandato il campionato per 34 giornate e alla 35^ è stata superata dalla Cremonese.
Alti e bassi tanti, ma il controllo non era mai sfuggito di mano. Ora che gli avversari sono davanti, i grigi non sono più i soli padroni del proprio destino, a 3 giornate dalla fine.

Il cambio della guida tecnica è la soluzione più immediata e dunque, dopo le dichiarazioni di fuoco del venerdì santo, patron Di Masi, il giorno dopo, ha provveduto al cambio: fuori Piero Braglia, dentro Bepi Pillon. Sarà la soluzione giusta? Nelle intenzioni sì, ma solo il risultato del campo dirà se lo è anche nella realtà. L’espressione di Pillon nella foto è emblematica, guarda lontano con aria perplessa, quasi a chiedersi: “Riuscirò a portare i grigi in B?”.
Il cambio Braglia-Pillon è un dèja-vu di due anni fa: capitò il 16 marzo 2015 al Pisa, che era in piena lotta playoff. Il 23 marzo, dopo una sola settimana dal suo ingaggio, Pillon decise di dimettersi in seguito alle sconfitte contro Lucchese e San Marino.

Braglia è passato la mattina di Pasquetta a far su le proprie cose e se ne è andato in silenzio, Pillon si è presentato nel pomeriggio per il primo allenamento e poi ha incontrato i giornalisti: “Fatemi lavorare questa settimana. Conosco tutti i giocatori, ho già avuto Bocalon, Fischnaller e Sestu, ma devo entrare nel gruppo. Non voglio stravolgere nulla, non c’è il tempo, lavorerò soprattutto sulla testa dei giocatori e su alcune situazioni di gioco. C’è da capire cosa non ha funzionato e perché, ma la condizione generale mi sembra buona e le qualità ci sono. Abbiamo l’obbligo di provare a vincere le tre partite che rimangono: se alla fine la Cremonese sarà davanti, ci dedicheremo ai playoff. E naturalmente abbiamo bisogno dell’aiuto del pubblico, che spero sia numeroso già sabato col Renate“. 

Questo primo desiderio, però, rischia di andare deluso, perché la Gradinata Nord ha annunciato la propria ‘assenza’ per sabato 22: sarà una curva vuota, muta, senza striscioni, con gli assenti fuori a contestare. Certo che poi bisognerà resistere alla tentazione: la Cremonese gioca prima e al fischio d’inizio del Moccagatta (20,30) sarà già chiara la classifica. Se i grigiorossi vincono, tutto si compie, ma se dovessero pareggiare, con i grigi che tornano padroni del proprio destino, è dura stare fuori. Vedremo.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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