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Questa doveva essere la settimana decisiva per l’arrivo di Celìa, e così è stato. Manca l’ufficialità della società grigia, ma c’è quella ‘FB’ del Sassuolo che lo ha ceduto in prestito, come riportato da ‘Hurrà grigi’ e ‘Tutto C’. E’ stato un tira-molla piuttosto laborioso, quello con la società neroverde che lo voleva prestare in serie B, ma ha prevalso la volontà del giocatore (come sempre, peraltro) che a tutti i costi voleva l’Alessandria, dove c’è l’allenatore, Scazzola, che lo scorso campionato lo valorizzò a Cuneo e che gli dà la certezza di giocare, mentre in B avrebbe rischiato di ‘fare panchina’.
Con lui si completerebbe il reparto esterni titolari (Cleur a destra, Celìa a sinistra) del
3-5-2 sul quale sta lavorando il ds Artico, in simbiosi col tecnico Scazzola
.

Ma la squadra è ancora lontana dall’essere quella definitiva perché il mercato è difficile e, soprattutto, è dura vendere i giocatori che la società ritiene in esubero. Gli allenamenti congiunti (le vecchie ‘amichevoli, ndr) di oggi (Chieri) e domenica (Seregno), contro formazioni di serie D, saranno la naturale continuazione del lavoro di preparazione, molto più impegnativi rispetto alle ‘goleade’ con Mornese (30-0) e Arquatese (5-0), sempre considerando che il calcio di luglio è ‘fasullo’, a tutti i livelli.
Però la sensazione mia è che la rosa attualmente a disposizione di Scazzola sia, complessivamente, inferiore a quella che ha concluso la scorsa stagione. Ma siamo nel mezzo del guado e la squadra, credo, non è affatto quella che giocherà il campionato.

Per tornare al nuovo ingaggio, Raffaele Celìa è un esterno mancino (1.80 m) di grande prospettiva, nato il 4 marzo ’99 a Catanzaro e approdato al Sassuolo a 16 anni. Il suo modello è Marcelo del Real Madrid ma, fatte le dovute proporzioni, rispetto al brasiliano non segna mai. Almeno così è stato finora, visto che nell’ultima stagione ha ‘marcato’ 32 presenze complessive nel Cuneo, senza gol. Proprio come nelle giovanili gli anni prima.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.