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Niente da fare. Il posticipo RAI delle 20.45 è indigesto per l’Alessandria. Tre partite, 1 punto. Ma quel che più preoccupa è la quarta sconfitta di fila fuori casa: lontano dal ‘Moccagatta’, nel girone di ritorno, i grigi hanno sempre perso. C’è qualcosa che non va, rispetto ad un girone di andata spaventoso ‘in positivo’.
Il vantaggio resta importante, 6 punti, però l’andazzo della capolista, 4 sconfitte nelle ultime 7, dà coraggio alle inseguitrici in vista delle ultime 12 giornate. Sei punti sono tanti, è vero, ma in palio ce ne sono 36 e se la barca del nocchiero Braglia non ritrova la rotta, potrebbero non bastare per arrivare al porto della serie B.
E nemmeno è servita, come portafortuna, la bellissima maglia celebrativa dei 105 anni, abbinata in un blu stupendo a pantaloncini e calzettoni: la Cremonese ha vinto 1-0 meritatamente. Perché è inutile nascondersi dietro un dito: ieri il portiere grigio Vannucchi è stato il migliore in campo, mentre quello di casa Ravaglia ha preso un po’ di paura su qualche cross, ha respinto un angolo ‘a giro’ di Gonzalez ed è stato salvato sulla riga da Brighenti da un tocco di testa di Celjak. Volendo sintetizzare al massimo, la partita sta in questi due nomi: il capitano della Cremonese ha segnato su punizione al 63′, con la  deviazione del terzino grigio in barriera, e poi ha tolto dalla porta (69′) la zuccata del pari del croato.

LA PARTITA – Inizio da incubo per l’Alessandria. Quattro occasioni da gol subite in 63 secondi forse sono un record: al 19” traversa di Perrulli dal limite, sul successivo rinvio del portiere, con un tocco, i cremonesi fanno 50 metri e Vannucchi ferma di piede prima Brighenti e poi Stanco, e sullo sviluppo dell’azione una zuccata di Scarsella finisce alta.
Il cronometro dice 1’03”. Gli attacchi grigiorossi proseguono e l’estremo grigio ci mette sempre una pezza, intervallati ogni tanto da qualche tentativo d’attacco mandrogno: dai 20 metri ci provano Cazzola (largo) e 2 volte Branca (parato e alto).
L’Alessandria ottiene molti calci d’angolo (alla fine il conto sarà 15-2) ma mai una volta ha colpito di testa verso la porta. Chiuso 0-0 il primo tempo, la squadra grigia, dopo le urla di Braglia in spogliatoio, sembra avere un altro piglio e attacca, ma subisce il giro-palla cremonese. Poco dopo l’ora di gioco, Branca sbaglia il tempo della chiusura su Perrulli e lo mette giù al limite prima del tiro: punizione sulla riga, 14 uomini in area e Vannucchi non vede la palla. Sul tiro di Brighenti (63′) il contro-muro cremonese si toglie, Celjak prova a chiudere ma tocca col ginocchio e spiazza il portiere. Tre minuti dopo (66′), su punizione dalla destra Scarsella ‘spizza’ e Stanco insacca di testa, ma è in fuorigioco. Ancora 3′ e punizione di Gonzalez da sinistra: Marconi allunga di testa e Celjak (69′) la indirizza in porta, ma Brighenti la toglie. Poi la Cremonese cala, l’Alessandria attacca molto ma con poca qualità. Tanti corner, ma mai un colpo di testa. Entrano Evacuo (64′ Bocalon), Rosso (67′ Iocolano) e Sestu (75′ Marras), ma incidono poco e la gara non cambia.

Ora urge riprendere la marcia. Il periodo critico potrebbe essere finito e occorre tornare a vincere ripartendo dai 6 punti di vantaggio. Il calendario sembra dare una mano ai grigi: 7 gare su 12 in casa e domenica c’è già Arezzo-Cremonese.
Occasione da non perdere assolutamente. Quei 2.000 musi lunghi, tornati da Cremona dopo aver urlato e sofferto tutta la partita, lo meritano.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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