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“A questo punto del campionato conta solo stringere i denti e cercare di fare al meglio le otto partite che mancano, per conquistare la serie B che ci meritiamo perché siamo in testa dall’inizio. Parlare degli errori dei singoli non serve a niente, dire ‘questo’ o ‘quello’ è inutile, è la squadra che conta e nel calderone mi ci metto pure io. Gli errori li facciamo, li abbiamo sempre fatti, solo che ultimamente sono un po’ troppi e li paghiamo cari. Dobbiamo lavorare, lavorare sul campo e vincere questo campionato”. Questo il Braglia-pensiero dopo Siena-Alessandria 2-0, partita risolta nel primo tempo (3′ Saric, 33′ Marotta) e da dimenticare per i grigi. Ci sarebbe da dire che il primo gol l’Alessandria lo prende in dieci (Piccolo fuori, l’arbitro non lo fa rientrare e Braglia protesta), sul secondo Marotta è in fuorigioco ma fa un gran gol, Braglia protesta di nuovo e l’arbitro lo caccia. Dopo poco più di mezz’ora partita virtualmente chiusa e allenatore in tribuna.

Il sig. Massimi da Termoli non ha portato fortuna (2 precedenti con i grigi e 2 vittorie, n.d.r.) e il raddoppio in fuorigioco pesa, però l’approccio dei giocatori è stato imbarazzante. Molli, vuoti, poco reattivi, atteggiamento che si può spiegare solo, a mio avviso, con la ‘paura di vincere’. Avete presente il ‘braccino’ del tennis? Ecco, nel calcio potrebbe essere il ‘piedino’. Poco conta se il primo è sport individuale e il secondo di squadra, ma la sensazione, vedendo la gara in TV, è stata quella. Non c’era rabbia nei giocatori mandrogni, non c’era cattiveria agonistica, non c’è stata reazione se non nel secondo tempo, con l’ingresso di un terzino di spinta (Celjak) e di una prima punta di peso (Evacuo). Ma le occasioni da gol sono state poche (due sprecate da Gonzalez) e tiri pericolosi non se ne ricordano. Mi è sembrato che sia mancata un po’ di personalità, quel piglio che per 22-23 partite ci ha fatto vedere una squadra potente, padrona delle partite, e che ora non c’è più. E a leggere i nomi della rosa sembra davvero strano.

Forse anche il tecnico Braglia ha sbagliato qualcosa, per sua stessa ammissione. L’attacco agile e leggero, con Iocolano in appoggio a Gonzalez (foto Fabio Di Pietro), non ha dato frutti “perché non c’è stato il tempo, siamo andati subito sotto”, però torno a dire che la trovo una questione di  atteggiamento, cioè di testa. E pensare che già si sapeva della sconfitta della Cremonese
Per fortuna i rivali-promozione han fatto anche peggio, perdendo 3-1 a Pistoia, con un palo colpito sull’1-0 e una traversa DA 1 METRO sul 2-1….. Sono segnali???

L’Alessandria ha ancora 4 punti di vantaggio, ma c’è da dire che, fra l’una e l’altra, sembra proprio una partita di CIAPANO’

 

 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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