La storica facciata dello stadio 'Moccagatta', costruito nel 1929

Alessandria esclusa dalla serie D 2024-2025. Come ha scritto ufficialmente stamattina la LND (Lega Nazionale Dilettanti) “… non ha provveduto a validare e conseguentemente ad inoltrare la domanda di iscrizione”.
Stop.
Ora l’Orso Grigio è in letargo, ma non si sa per quanto. La società esiste ancora (“perché nessun creditore ha chiesto il fallimento”, ha specificato l’avvocato Grattarola, legale della società), ma non è iscritta ad alcun campionato ed è pure senza stadio, visto che il Comune (proprietario) ha revocato la concessione “per inadempienze contrattuali”

Città senza calcio? Forse. Nel desolatamente vuoto ‘Moccagatta’ potrebbe giocarci la Juventus Next Gen, in serie C. Ma non sarà la stessa cosa. I grigi sono i grigi e una città senza grigi nessuno sa com’è, perché non è mai successo. Ci fu il fallimento del 2003, la Nuova Alessandria ricominciò dall’Eccellenza, poi acquistò dal tribunale i diritti della vecchia società e ripartì, nella scia della storia e nel ricordo del famoso ‘quadrilatero del calcio’, accompagnata da nomi leggendari come Baloncieri, Rava, Bertolini, Borel, Giovanni Ferrari e, su tutti, Gianni Rivera, primo pallone d’oro italiano (1969) e, ancora per qualcuno, il talento tricolore più puro del dopoguerra. Tutte leggende del calcio nate qui o nei dintorni. 

12 giugno 1968: Pelé al Moccagatta con Lojacono e 2 figli del presidente Sacco. Quella sera il Santos vinse 2-0 e Pelé segnò ai grigi

Ora no. L’Alessandria non c’è più, non giocherà. La società è finita dove rischiò di farlo 11 anni fa: sarebbe stata ‘liquidata’, ma a febbraio 2013 arrivò Luca Di Masi da Torino e la comprò. Un decennio indimenticabile, con semifinale di Tim Cup col Milan (15-16), vittoria della Coppa Italia di Serie C (17-18), promozione in B (20-21) battendo il Padova ai rigori il 17 giugno. Poi la retrocessione immediata e il declino.
Di Masi, deluso e bersagliato dai tifosi, dopo una salvezza tribolata al playout, vissuta lontano dalla squadra, cedette in fretta e furia, a maggio 2023, a Benedetto-Pedretti che cedettero a Molinaro-Maione.

Risultato: 6 allenatori, una pletora di giocatori improponibili, retrocessione in D con 3 giornate d’anticipo, penalizzazioni e multe varie, non iscrizione al campionato, società piena di debiti, con i conti correnti bloccati e senza stadio. La peggiore stagione in 112 anni di storia dell’Alessandria.

Ci sarà spazio per rinascere? Il tempo dirà. 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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