Il nuovo trattamento
La prossima settimana un paziente del reparto di Ematologia inizierà il percorso al termine del quale verrà sottoposto a un innovativo trattamento che viene praticato ad Alessandria e a Torino (‘Molinette’). E in Italia solo altri 11 centri ospedalieri sono autorizzati a eseguire questa terapia, frutto dei progressi scientifici nel campo della biotecnologia cellulare e molecolare. Il reparto coinvolto è quello di Ematologia, mentre la gestione tecnica è di Medicina trasfusionale, diretta da Roberto Guaschino.
Che cos’è la Car-T
Quest’ultima è pronta per eseguire il trattamento Car–T (Chimeric antigen receptor) in cui i linfociti T prelevati a un paziente vengono re-infusi nel suo organismo dopo essere stati modificati geneticamente in laboratorio per potenziare l’azione contro il tumore. “Siamo di fronte – ha spiegato Guaschino – a una terapia con eccellenti probabilità di successo. Il paziente viene sempre valutato da Ematologia. Quando è il momento, entriamo in scena noi. Dopo avere prelevato le cellule del paziente, le inviamo al centro di produzione dove avviene la ‘ingegnerizzazione’. Geneticamente modificate in laboratorio, dopo un mese di preparazione, le cellule sono trasformate in farmaco, somministrato al paziente. Le cellule addestrate a combattere la leucemia sono pronte a colpire il bersaglio”.
Plasma iper-immune per la cura del Covid
Un altro esempio di ricerca clinica applicata all’attività quotidiana è quella del plasma iperimmune per la cura dei pazienti Covid. Al centro di due studi clinici e di altri due, cui l’Azienda Ospedaliera di Alessandria ha aderito insieme ad altre strutture, oggi si iniziano ad avere numeri importanti. “Su una settantina di pazienti trattati – ha precisato Guaschino – i dati preliminari confermano una riduzione di mortalità (meno della metà dei casi), a patto che il trattamento avvenga nell’arco di 48-72 ore dal ricovero in ospedale. La ‘finestra’ temporale non è molto ampia. L’intervento precoce è decisivo per una positiva evoluzione della malattia. Il trattamento è legato alle donazioni di plasma da parte di persone guarite dal Covid-19, solo dopo l’esame sierologico. E bisogna sapere che un vaccinato non può essere donatore di plasma“.