dialessandria.it - no photo
dialessandria.it - no photo

Un filo della solidarietà che unisce il Piemonte alla Lombardia è quello che hanno teso gli amici di Daria Guazzotti, infermiera valenzana travolta e uccisa da un’auto l’11 ottobre dello scorso anno, mentre rincasava a piedi al termine del suo turno di lavoro all’ospedale pediatrico Del Ponte di Varese. Parenti, amici, colleghi di lavoro hanno infatti deciso di ricordarla con una donazione alla Fondazione Uspidalet Onlus. Hanno raccolto 4.850 euro che hanno consegnato personalmente alla presidente Alla Kouchnerova. Le colleghe sono arrivate direttamente da Varese e si sono unite al folto gruppo degli amici di Alessandria promotori dell’iniziativa, tutti con gli occhi lucidi per la commozione e il cuore gonfio di dolore per la prematura scomparsa della loro cara Daria, vittima di un destino crudele a soli 25 anni.

Un grande esempio di generosità nato spontaneamente fin dal giorno del funerale, quando il parroco don Mario Bianchi invitò i presenti a destinare le offerte a questa raccolta fondi che, grazie alla cugina Valeria, agli amici Carlotta, Daniele, Giulia, Mauro e Simona ha positivamente contagiato tutti coloro che avevano conosciuto questa “ragazza dolcissima e solare”, dai vecchi amici alessandrini ai nuovi colleghi degli ospedali Del Ponte e di Circolo di Varese che avevano avuto modo di apprezzarne le doti di serietà e professionalità.

La donazione andrà ad incrementare la raccolta fondi per completare il progetto “SENTI IL MIO CUORICINO!” destinato all’acquisto di un eco-cardiografo per il reparto di Pediatria e Pronto Soccorso dell’Ospedale Infantile di Alessandria, che ne è sprovvisto. L’apparecchiatura costa più di 90.000 euro, è di ultima generazione ed esegue screening delle cardiopatie congenite e aritmie dei pazienti dall’età pediatrica fino ai 18 anni, attualmente obbligati a rivolgersi solo al “Gaslini” di Genova o al “Regina Margherita” di Torino.

 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.