Aumenta la cronicità ma si allunga l’aspettativa di vita e anche la malattia insorge più tardi
Strutture per la senilità studiate e pensate per prolungare l’attività fisica e anche mentale
Con il progresso della medicina e il migliorare delle condizioni di vita, gli anziani di oggi possono dire di essere invecchiati meglio rispetto ai loro nonni o ai loro genitori. Il 22% dei soggetti compresi tra i 65 ed i 74 anni di età, infatti, non presenta ancora nessun tipo di patologia, mentre i soggetti sani con più di 85 anni di età risultano il 12%, e godono di un’aspettativa di vita di diversi anni. Tuttavia, superati i 65 anni, i problemi di salute si presentano con più facilità e senza troppi segnali di preavviso. Nonostante uno stile di vita sano e regolare sia fondamentale nella prevenzione di patologie fisiche e mentali, queste possono colpire in maniera subdola e repentina.
A tal proposito, le residenze per anziani aiutano le famiglie nell’accudire i propri cari, prendendosi cura dei soggetti affetti da patologie e prevenendo l’insorgere delle stesse nei soggetti in salute. All’interno di queste strutture, ogni ospite gode di un trattamento personalizzato a seconda delle specifiche esigenze, come ad esempio una dieta specifica, oppure attività ricreative dedicate.
Tra le attività ludiche più proposte agli anziani, si annoverano quelle volte a tenere in allenamento la mente: puzzle, cruciverba, tombole e semplici giochi di logica, sono molto apprezzati e sono un ottimo rimedio contro l’insorgere di demenze senili. Anche i giochi che utilizzano il tatto sono proposti con frequenza quotidiana, in quanto utili a prevenire o curare l’artrosi, e a tenere viva l’abilità manuale e creativa del paziente. Le residenze sanitarie assistenziali sono inoltre provviste di nuclei speciali dove vengono alloggiati gli anziani che richiedono attenzioni straordinarie, affetti da patologie quali il mordo di alzhaimer o di parkinson. Le camere di questi ospiti vengono allestite in maniera personalizzata, in modo da ricordare loro l’ambiente domestico, mentre l’attività di musicoterapica è utile per far riaffiorare i ricordi.
Marcello Rossi