A marzo i primi 50 studenti del corso di Medicina dell’Università del Piemonte Orientale entreranno in alcuni reparti dell’Ospedale di Alessandria, dove inizieranno l’esperienza pratica affiancati dai tutor.
“Per i miei colleghi medici sarà una esperienza importante che segnerà una svolta sul piano della responsabilità e delle relazioni interpersonali” ha spiegato Enrico Felici, direttore di Pediatria dell’Ospedale Infantile, già esperto i materia visto che, in diversi reparti del ‘Cesare Arrigo’, c’è una presenza consolidata dal 2018: gli specializzandi di Pavia, Torino e Piemonte Orientale. Ma ci tiene a sottolineare la differenza con gli arrivi di studenti a marzo: “Avere di fianco uno studente al 3° anno di Medicina significa prenderlo per mano, formarlo, aiutarlo a tradurre nella pratica clinica quotidiana quella didattica che ha acquisito nei precedenti anni di studio”.
E sull’argomento si è espresso anche il dr. Mario Salio, direttore della struttura complessa di Malattie dell’apparato respiratorio: “Gestiremo 4 studenti per volta che, a turno, si fermeranno per 2 settimane nella nostra struttura. Ovviamente non entreranno nella sezione ‘Covid’, ma potranno approfondire la conoscenza delle patologie respiratorie attraverso tutta la nostra attività”. Per il dr. Salio, però, la cosa non è una novità, visto che per 7 anni al ‘San Martino’ di Genova ha gestito i complessi rapporti fra clinici e studenti: “E’ un piccolo vantaggio personale che mi aiuta nell’organizzazione. Ma l’aspetto più rilevante è che nella struttura non c’è questa abitudine e ciò è un vantaggio straordinario”. Perché? “E’ un’occasione unica per mettersi in gioco – spiega Salio – dando vita a un nuovo sistema di relazioni e valorizzando l’attività di un reparto che, in un ospedale hub, ha un’alta complessità che garantisce valore aggiunto a quanto i giovani impareranno“.