Possiamo definire le allergie come un fenomeno dovuto ad una “iper-reazione” del sistema immunitario, verso una sostanza che non dovrebbe allertarlo o che dovrebbe allertarlo in maniera meno evidente.
In passato, l’incidenza delle allergie era trascurabile mentre, attualmente, è in continuo aumento. Secondo la Teoria di Strachan, ad oggi la più accreditata, è la estrema pulizia ricercata nei paesi industrializzati la causa di questo fortissimo aumento. Ad oggi, le allergie che prima erano definite “stagionali”, sono oggi diventate “perenni”.
L’assunzione di antistaminici e cortisone, che alleviano la sintomatologia, è di larga abitudine ma non può essere protratta per il tempo in cui persistono i sintomi, spesso molto lungo. Assume importanza rilevante, quindi, la diagnosi di un preciso tipo di allergia e la sua prevenzione (per esempio tramite vaccino desensibilizzante, ultimamente diventato approccio farmacologico sicuro grazie alla modalità di somministrazione sublinguale).
La diagnosi di una allergia si avvale della collaborazione del laboratorio. Esistono dei test effettuabili sulla cute (Prick test, Prick by Prick, Patch test) che sono indicativi ma spesso falsati dalla assunzione di medicinali (sono test che vanno affrontati dopo un periodo di “digiuno” da farmaci, variabile da caso a caso) e test effettuabili su sangue, che non vengono falsati dalla assunzione di farmaci e sono perciò di elettiva scelta.
I più comuni test effettuabili in laboratorio, tramite semplice prelievo di sangue, sono il P.R.I.S.T. test, il R.A.S.T. test e l’ I.S.A.C. test.
Il primo test ci indica la presenza, o meno, di una allergia e viene utilizzato per confermare la diagnosi. Secondariamente alla positività del PRIST, si effettua lo studio su un vasto pannello di sostanze: il test in questione prende il nome di RAST. Una volta trovato l’elemento responsabile, si passa all’ ISAC, cioè allo studio di quell’ elemento in particolare, effettuato tramite ricombinazione genica. Per semplificare, se il PRIST ed il RAST danno una positività al frutto “pesca”, tramite ISAC è possibile accertare se l’allergia è dovuta alla buccia, alla polpa o addirittura alla peluria presente naturalmente sul frutto. Per maggiori informazioni sugli esami esposti, è possibile rivolgersi al Laboratorio “Santa Maria” di Novi Ligure.
Livio Bottiglieri, M.D.,
Post-Grad.
Medico Chirurgo
Specialista in
Patologia Clinica