È in atto una nuova epidemia tra gli anziani: l’insufficienza respiratoria acuta, causa di accessi in Pronto Soccorso e ricoveri ospedalieri. Allarme lanciato dai geriatri in occasione del 38° Congresso Nazionale della Società Italiana Geriatria Ospedale e Territorio (Sigot).
La patologia
Spiegano gli esperti: “È sempre più frequente e colpisce fino al 40% di pazienti con più di 75 anni, ricoverati in reparti per acuti ospedalieri, con rischio di mortalità fino al 20-25% circa, come risulta da uno studio recentemente pubblicato nella rivista internazionale Internal and Emergency Medicine e condotto nella Geriatria dell’Azienda ospedaliera di Cosenza. Questi dati confermano ulteriormente l’appropriatezza dell’accesso degli anziani in Pronto Soccorso”.
L’insufficienza respiratoria acuta (carenza di ossigeno nel sangue arterioso) è la prima diagnosi di dimissione dei pazienti con più di 75 anni. Uno studio appena pubblicato ha rilevato che ne era affetto ben il 48% dei pazienti. Può essere provocata da varie patologie acute, in primis lo scompenso cardiaco, ma anche da Bpco riacutizzata, polmoniti, embolia polmonare, sepsi, versamenti pleurici. È dunque necessario identificare subito le cause per definire la prognosi, che spesso è negativa, con una mortalità intra-ospedaliera del 20-25%, e per poter trattare le patologie sottostanti.
Per fronteggiare tale patologia “serve un impegno del territorio per i pazienti dimessi che, spesso, necessitano di una ossigeno-terapia a domicilio, ma soprattutto rimane centrale il ruolo dell’ospedale, poiché i pazienti che arrivano in Pronto Soccorso con questa patologia costituiscono una percentuale consistente di codici ad alta gravità. Devono essere accolti senza pregiudizi e ricoverati tutte le volte in cui il ricovero sia ritenuto clinicamente opportuno”, aggiungono gli esperti.