«Evitare il conflitto con l’Ucraina e l’Occidente» questo è l’obiettivo per Vladimir Putin, intervistato nella conferenza di fine anno. Davanti ad una folta platea di giornalisti, ridotta per le misure anti Covid, il presidente russo ha espresso la sua preoccupazione in merito all’atteggiamento definito «aggressivo»delle forze Nato. «Se i nostri interlocutori occidentali continuano con questa linea aggressiva, prenderemo contromisure tecnico-militari proporzionali e risponderemo con fermezza a passi non amichevoli», ha detto il presidente, affermando che non spetta alla Russia dare « garanzie di sicurezza», ma all’Occidente, il quale ha spesso tentato di «rendere l’Ucraina anti-Russia, costantemente rinforzata con armi moderne e con lavaggi del cervello alla popolazione. Noi non stavamo minacciando nessuno, loro sono venuti da noi. Ci chiedete garanzie, ma siete voi che dovete darci garanzie immediatamente»
Equilibri internazionali. L’avanzata della NATO e la minaccia dell’invasione Russa.
Al centro del contendere, di nuovo l’Ucraina, dove il contrasto tra gli indipendentisti filoccidentali e quelli filorussi, localizzati soprattutto nella parte orientale del Paese, rischiano di minacciare gli equilibri internazionali. Sergei Shoigu, ministro della Difesa della Federazione Russa, ha dichiarato che, secondo le sue fonti, 8000 truppe americane sarebbero state dispiegate nell’Est Europa, mentre alcuni dipendenti di compagnie militari private statunitensi, circa 120, si troverebbero nelle cittadine della regione del Donbass, contesa all’ Ucraina e rivendicata dalla Russia. L’accusa, rivolta alle forze americane e Nato, sarebbe quella di fomentare l’Esercito di Kiev nella sua ostilità a Mosca e di «addestrare le forze ucraine per operazioni speciali». D’altra parte, anche Gli USA hanno accusato il Cremlino di essere responsabili per l’escalation militare in corso ad Est del Danubio. L’Intelligence americana ha dichiarato che la Russia, fino ad ora, avrebbe dispiegato circa 175000 militari lungo il confine ucraino. Le fonti dell’intelligence sono state confermate dal Ministero della Difesa ucraino, il quale ha specificato che le unità della 41° armata russa sono collocate a poco meno di 260 km a Nord del confine. Mosca ha più volte negato l’accusa rivoltagli di pianificare un’invasione militare, ribadendo che lo stanziamento delle truppe russe all’interno del proprio territorio nazionale appartiene esclusivamente agli affari interni dello Stato. Tuttavia, la possibilità di un’invasione su larga scala è tutt’altro che remota, e ne sono ben consapevoli i leader occidentali, primo fra tutti Biden, il quale ha minacciato «conseguenze devastanti» nel caso di un’aggressione rivolta al suolo nazionale ucraino. Dal canto suo però anche il Cremlino teme l’avanzata occidentale nei paesi dell’Est Europa. Dal 2008, infatti, la politica di apertura della NATO, sancita nel vertice di Bucarest, aveva attirato all’interno delle file dell’Alleanza anche paesi ex-URSS, come Georgia e Ucraina, mai formalmente aderiti. A tal fine il dossier presentato lo scorso 15 dicembre dal portavoce russo, Dmitry Peskov, reso pubblico il 17, presentava le richieste alla Nato e agli USA per risolvere la crisi al confine con l’Ucraina. Il testo, respinto dalla controparte occidentale, chiedeva alla NATO di smantellare i propri schieramenti militari «in tutti quei territori in cui non erano presenti dopo il 1997», di garantire che tutti i paesi un tempo membri dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS) non potessero aderire all’Alleanza occidentale, Ucraina compreso, impegnandosi reciprocamente nella demilitarizzazione nucleare.
Il ruolo dell’Italia
Sull’aumento dei prezzi del gas naturale sul mercato europeo, Putin afferma che Mosca non ha nulla a che fare, accusando Ue e Ucraina di «mentire e capovolgere la realtà» per sollevare l’opinione pubblica contro la Russia. «un problema creato dagli europei stessi» lo ha definito il leader russo, il quale però si è detto disponibile ad «aiutare» i suoi vicini occidentali. È proprio in queste relazioni che il presidente russo ha sottolineato i buoni rapporti che intercorrono con l’Italia, investendo il nostro paese di un ruolo assai importante per i futuri negoziati fra le potenze occidentali dell’Alleanza e la Federazione Russa: «la Russia e l’Italia hanno buone relazioni, aldilà del partito al governo a Roma».