Incontro con uno dei massimi esperti nella gestione del percorso del paziente chirurgico
Il professor Axel Hofmann ha partecipato ad un seminario relativo al Patient Blood Management, una strategia diagnostico terapeutica multidisciplinare e multimodale (coinvolge diverse discipline mediche e chirurgiche e si sviluppa su diversi piani) che ha come obiettivo migliorare la qualità degli esiti dei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico.
Il Professor Axel Hofmann, Dipartimento di Anestesiologia, Università di Zurigo, precedentemente Professore alla Western Australia University, Perth alla Curtin University, Bentley, Australia è uno dei massimi esperti internazionali di Patient Blood Management (PBM) e ha contribuito alla stesura delle linee guida australiane sul PBM, collaborando con le società scientifiche più importanti a livello internazionale come la Society for The Advancement of Blood Management e la Network for the Advancement of Patient Blood Management, Haemostasis and Thrombosis.
Melania Marmifero, dirigente medico della Medicina Trasfusionale, spiega: “Il prof. Hofmann è uno dei padri fondatori del Patient Blood Management e ha avuto un ruolo fondamentale nel definirne i contenuti e i principi. Da circa dieci anni la letteratura scientifica evidenzia che l’anemia e la trasfusione sono fattori di rischio indipendenti per i pazienti sottoposti ad intervento chirurgico. L’anemia rilevata prima dell’intervento e la trasfusione condizionano indipendentemente l’uno dall’altra l’andamento clinico del paziente ed espongono quest’ultimo ad una maggiore probabilità di sviluppare eventi avversi, tra cui infezioni e trombosi. Da queste evidenze scientifiche il Professor Axel Hofmann e altri esperti mondiali hanno sviluppato una strategia, appunto il PBM, che ha come scopo rilevare e correggere l’anemia, scegliere le migliori tecniche chirurgiche che riducano il sanguinamento in sala operatoria e porre particolare attenzione a tutte le strategie terapeutiche durante il ricovero, ottimizzando la risorsa sangue, per evitare improprie trasfusioni di sangue. Questa strategia è “paziente centrica”, cioè il paziente viene messo al centro attraverso percorsi diagnostici e terapeutici personalizzati. Il tutto rende l’intera prestazione sanitaria più efficace e più sicura”.
“Presso la nostra Azienda Ospedaliera – spiega Roberto Guaschino, direttore della Medicina Trasfusionale – dal 2016, è stato implementato il percorso diagnostico terapeutico PBM per gli interventi di protesi d’anca e di ginocchio in elezione, grazie alla collaborazione tra la Medicina Trasfusionale e l’Ortopedia, a tutti i pazienti candidati a intervento ortopedico programmato vengono effettuati gli esami necessari alla rilevazione dell’anemia e della carenza di ferro; i pazienti vengono poi trattati per l’eventuale correzione dell’anemia stessa. Nel corso del 2019 è stato creato un gruppo di lavoro che vede coinvolti diversi specialisti come trasfusionisti, chirurghi, anestesisti, medici urgentisti ecc. con lo scopo di implementare il PBM in tutte le specialità chirurgiche. La presenza del prof. Hofmann ha proprio l’obiettivo di migliorare e supportare il gruppo di lavoro e favorire percorsi ancora più sicuri”