La collaborazione fra l’azienda ospedaliera ‘Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo’ e la comunità che fa capo a ‘Wikipedia’ è stata formalizzata alla fine del 2020 ed è diventata operativa da poco. Due gli obiettivi principali dell’iniziativa. Da un lato garantire crescente affidabilità all’enciclopedia libera grazie alla fonte affidabile e autorevole dell’azienda, dall’altro arricchire il patrimonio di conoscenza a disposizione dei cittadini.
L’intesa rientra nel progetto chiamato GLAM (Gallerie, Biblioteche, Archivi e Musei) che consiste nel rendere accessibile a una enorme platea (prima in italiano, in futuro con la versione inglese) il patrimonio storico e culturale dell’ospedale, attraverso la donazione di contenuti e immagini di qualità da pubblicare su Wikimedia Commons con licenza creative commons By-Sa o nel pubblico dominio.
“Collaborando con Wikimedia, condividendo i contenuti storici e i frutti dei lavori di ricerca dei professionisti affiliati all’azienda, vogliamo valorizzare il lavoro dei professionisti, il patrimonio storico e contribuire al miglioramento delle voci di Wikipedia, aprendosi alla filosofia ‘open science’, ‘open access’ e ‘open content’ – ha spiegato Federica Viazzi, bibliotecaria dell’azienda ospedaliera – le risorse condivise del Centro di Documentazione e dell’Ufficio Comunicazione possono contribuire alla crescita dell’enciclopedia, la cui capillarità e diffusione può valorizzare il patrimonio aziendale e contribuire alla diffusione di informazioni mediche verificate e autorevoli, in questo periodo dominato dall’infodemia”.
Nel gruppo di lavoro, con Federica Viazzi, sono coinvolte Mariasilvia Como e Mariateresa Dacquino dell’Ufficio Comunicazione.
La sfida tecnologica e l’opportunità offerta da Internet mette a disposizione di tutti il patrimonio storico dell’ospedale di Alessandria: 1800 volumi che testimoniano l’evoluzione delle conoscenze mediche e chirurgiche, a partire da quelle classiche (Ippocrate, Celso, Galeno, Avicenna) fino alle teorie del 1600 e 1700, passando per le “historiae morborum” medioevali, le raccolte di aforismi e le sentenze del 1500, più la produzione scientifica attuale, in aumento sul fronte della ricerca e della clinica in vista della candidatura a IRCCS per patologie ambientali e mesotelioma.