Il documento di previsione approvato dal nuovo Consiglio di amministrazione presieduto da Giorgio Gilli. Conti in attivo e in arrivo un nuovo sequenziatore di DNA unico in Italia. Maria Caramelli: “Investiamo sulla sicurezza alimentare dei cittadini”.
Il Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta, presieduto dal Prof. Giorgio Gilli e insediatosi a fine novembre, ha approvato il Bilancio di Previsione per l’anno 2017.
I ricavi previsti sono 34.721.000 Euro, di questi 27.800.000 provengono dal Fondo Sanitario Nazionale in quanto l’Istituto è Ente vigilato dal Ministero della Salute; 5.990.000 da progetti di ricerca nazionali ed internazionali, con un incremento per questa voce, rispetto all’anno 2016 di 432.000 Euro.
Il bilancio prevede un totale di spese correnti pari a 33.249.000 Euro di cui 19.487.000 per il personale e 13.360.000 per l’acquisto di beni, servizi e altri costi di gestione.
Il contenimento dei costi è, in gran parte, da ricondurre ai processi di digitalizzazione con conseguente diminuzione del materiale stampato.
“Nel difficile momento economico che sta attraversando l’Amministrazione Pubblica, in particolare la sanità – afferma il Prof. Gilli – il Bilancio per il 2017, mettendo in previsione una marcata riduzione delle spese e un significativo aumento dei ricavi, consente di guardare con ottimismo alla vita futura dell’Istituto e dei suoi oltre 400 dipendenti”,
Sottolinea la Direttrice, Dott.ssa Maria Caramelli: “Le risultanze molto convincenti dal punto di vista economico ci permetteranno di promuovere le attività scientifiche. Nel prossimo biennio verranno investiti oltre 2 milioni in attrezzature innovative per migliorare l’identificazione di virus e batteri in animali e alimenti, di contaminanti chimici e di allergeni negli alimenti. In particolare l’Istituto acquisirà un sequenziatore di DNA di terza generazione, in grado di leggere anche una singola molecola di DNA grazie alla tecnologia SMART, che sarà il primo in Italia e verrà messo in condivisione con la Piattaforma Nazionale di Genomica Veterinaria”.