Per gestire dal piccolo paziente di sette mesi al novantenne
Linee di ricerca ambientale per il Dipartimento di riabilitazione dell’azienda ospedaliera di Alessandria. Potrebbe sembrare strano parlare di ambiente all’interno del centro polifunzionale “Borsalino”, ma in realtà questo non è che uno dei molti volti della riabilitazione di alta complessità che contraddistingue il Dipartimento diretto da Marco Polverelli. Il “Borsalino” è uno dei pochi ospedali dove sono presenti più specialità, e oggi è sede del corso di laurea in Fisioterapia dell’Università del Piemonte Orientale. Qui arrivano pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite e mielolesi, c’è il reparto di riabilitazione cardiorespiratoria e quello per le moto e neurolesioni (ictus e fratture). Ma il “Borsalino” sviluppa l’attività anche all’interno dell’ospedale civile, con il trattamento nei reparti di degenza per acuti dei Dipartimenti internistico e chirurgico, e di quello infantile dove opera una equipe specifica. «Il centro polifunzionale – sottolinea Polverelli – è in grado di gestire dal piccolo paziente di sette mesi al novantenne. La riabilitazione si dimostra sempre più determinante e cruciale per il recupero e la rieducazione funzionale in seguito a eventi acuti, compresi gli esiti post covid, dall’età evolutiva a quella geriatrica». In quella che potrebbe essere definita la ‘quadratura del cerchio della riabilitazione’ si inseriscono due elementi di novità: il corso di laurea in Fisioterapia e la ricerca.
Il nuovo canale formativo che l’Università del Piemonte Orientale ha attivato ad Alessandria suggella la collaborazione tra l’Ateneo e l’azienda ospedaliera ed è arrivato dopo l’attivazione del secondo corso di Laurea in Medicina, sempre ad Alessandria. Le linee di indirizzo 2021 per la ricerca raccontano invece di una frontiera nuova, e innovativa, che ruota intorno alle interrelazioni e connessioni fra patologie e ambiente. «Si può davvero parlare di sfide perché l’approccio multidisciplinare e interdisciplinare impone un salto di qualità notevole, per il quale posso dire che ci stiamo preparando nel migliore dei modi. Sostanzialmente – spiega Polverelli – il centro svilupperà tre percorsi. Il primo punterà sui fattori predittivi, prognostici, riabilitativi e cardiorespiratori in pazienti provenienti da aree geografiche ad alto inquinamento ambientale. Il secondo riguarderà i fattori biologici, funzionali e ambientali in donne con linfedema (accumulo di linfa nei tessuti) correlato a carcinoma mammario. Il terzo affronterà le alterazioni / interazioni muscolo-scheletriche in pazienti con disabilità motorie complesse ambiente correlate». L’attività sviluppata dal centro polifunzionale “Borsalino” rientra nel progetto, e candidatura, dell’azienda ospedaliera, insieme all’Asl Al, a Irccs (istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) per patologie ambientali e mesotelioma il cui dossier è in fase di completamento.
Il Dipartimento di riabilitazione è l’espressione di un modello organizzativo e di gestione dei pazienti che si basa su un complesso lavoro di gruppo che coinvolge figure professionali anche molto diverse e che è impegnato su due fronti: il paziente e i familiari. «Quello della famiglia – rileva il direttore – è un ruolo assolutamente centrale per ricollocare il paziente sul territorio. È all’interno di questa dimensione che sviluppano l’azione alcuni profili che fondono le competenze con quelle strettamente connesse alla riabilitazione. Stiamo parlando di fisiatri, assistenti sociali, bioingegneri, psicologi, medici di medicina generale, educatori, dei professionisti della terapia occupazionale, fisioterapisti, infermieri professionali, assistenti domiciliari, logopedisti, tecnici ortopedici. Gestire tutte queste figure è forse la difficoltà maggiore, però è anche la risposta vera, e indispensabile, alla riabilitazione ad alta complessità del “Borsalino”».
Fra gli obiettivi del Dipartimento non manca un laboratorio di robotica applicata al trattamento riabilitativo negli adulti e nell’età evolutiva.
Marco Polverelli, riminese, dopo la laurea in medicina a Bologna e la specializzazione in medicina fisica e riabilitazione sempre a Bologna e quella in idrologia medica a Pavia, dal 2003 è primario ad Alessandria.