Il 2 aprile ricorre la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, un’iniziativa stabilita dall’ONU nel 2007 con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica su questa forma di disabilità, nella speranza di contribuire allo sviluppo della ricerca e soprattutto al miglioramento della qualità della vita delle persone affette dalla patologia autistica, contrastando le discriminazioni e l’isolamento che purtroppo alcune volte sono costrette a subire.
Il Presidio Infantile dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria è sede del Centro per i disturbi dello spettro autistico, un’area di eccellenza che fa parte del Coordinamento Regionale per l’Autismo e costituisce un punto di riferimento fondamentale per il territorio. “Il nostro è un gruppo di lavoro ormai attivo da parecchi anni che si occupa sia della diagnosi sia dell’individuazione precoce dei disturbi dello spettro autistico attraverso osservazioni e valutazioni cliniche polispecialistiche e, se necessario, accertamenti diagnostici genetico-metabolici e strumentali. – afferma il Dott. Maurizio Cremonte, Direttore della Neuropsichiatria Infantile – A differenza di molti anni fa, quando queste patologie venivano diagnosticate tardivamente, oggi l’individuazione di soggetti che presentano disturbi dello spettro autistico avviene quasi sempre sotto i tre anni, ma addirittura giungono in Ospedale bambini con età inferiore ai due per sospetto di autismo. Questi dati sono estremamente importanti perché più precocemente si individua il disturbo e maggiori saranno le possibilità di recupero per quel bambino”.
Si tratta di disturbi di natura neurobiologica, che coinvolgono quindi lo sviluppo del cervello e della mente, caratterizzati da una componente multifattoriale che, nella maggior parte dei casi, impedisce di stabilirne con chiarezza le cause poiché concorrono sia fattori genetici sia ambientali. È però possibile affermare che gli elementi tipici dell’autismo sono essenzialmente tre, ovvero la difficoltà nella relazione con gli altri, problemi nella comunicazione sia verbale che non e infine la presenza di comportamenti e interessi ripetitivi e stereotipati. Si parla quindi di soggetti ad alto o a basso funzionamento in base alla qualità di sviluppo delle abilità cognitive, ma in generale tutti i bambini con disturbi dello spettro autistico richiedono terapie specifiche, ad esempio di natura educativo-comportamentale, a cui vanno associate attività logopediche e psicomotorie, oltre ad un supporto a livello familiare e scolastico.
“Ormai i casi di disturbi dello spettro autistico sono estremamente frequenti: si parla di statistiche che raggiungono l’1% della popolazione. – ricorda infine il Dott. Cremonte – Tuttavia, dopo una serie di trattamenti particolari, vi sono bambini che sviluppano una capacità relazionale e di comunicazione soddisfacente, pur mantenendo alcune rigidità e difficoltà tipiche. Per questo motivo è fondamentale anche l’attività di monitoraggio poiché in alcuni momenti critici, come l’ingresso nella scuola dell’obbligo e il passaggio alla pubertà, questi soggetti potrebbero manifestare comportamenti che, se non adeguatamente seguiti, rischiano di comportare problematiche di inserimento sociale”.