Sensibilizzare le istituzioni, la comunità medico-scientifica e l’opinione pubblica: con questi obiettivi, GISE in collaborazione con SIC e SICCH, lancia l’ultima tappa del progetto – Illustrati i notevoli vantaggi della TAVI, una procedura estremamente innovativa ma ancora poco utilizzata
Un colorato gazebo accoglierà Sabato 22 giugno in Piazza della Lega dalle 10.00 alle 17.00 tutti coloro che vorranno avere maggiori informazioni, raccomandazioni e consigli sulla stenosi aortica, una malattia ancora oggi poco conosciuta. Prende il via così l’ultima tappa dei weekend della salute del Progetto TAVI è Vita, ideato e realizzato da GISE (Società Italiana di Cardiologia Interventistica) in collaborazione con SIC (Società Italiana di Cardiologia) e SICCH (Società Italiana di Chirurgia Cardiaca).
Il progetto, coordinato da Giuseppe Musumeci (past president GISE e direttore della struttura complessa di Cardiologia dell’azienda ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo) e Mauro Rinaldi (SICCH, direttore della struttura complessa di Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino), prevede quattro weekend della Salute organizzati in altrettante città piemontesi: dopo Cuneo, Novara e Torino l’ultima tappa sarà, infatti, quella di Alessandria.
Durante i Weekend della Salute, cardiologi interventisti del GISE e cardiochirurghi della SICCH saranno a disposizione dei cittadini con visite e consulti gratuiti e per distribuire materiale informativo. Il tema sarà quello della stenosi aortica, una delle malattie più comuni delle valvole cardiache (che in Italia riguardano oltre 1 milione di persone e il 10 per cento della popolazione oltre i 65 anni, la fascia più colpita) e della tecnica operatoria TAVI, ovvero Transcatheter Aortic Valve Implantation, impianto transcatetere di valvola aortica.
All’appuntamento di Alessandria, oltre a Gianfranco Pistis (GISE, Direttore di Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera “SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo” di Alessandria) e Andrea Audo (SICCH, Direttore di Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera “SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo” di Alessandria), interverranno i cardiologi Maurizio Reale, Giorgio Ballestrero, Matteo Vercellino e Gioel Gabrio Secco e i cardiochirurghi Corrado Cavozza e Riccardo Gherli.
“Da quando è nata, la TAVI ha permesso di salvare molti pazienti affetti da stenosi aortica che non potevano essere operati dal cardiochirurgo attraverso l’intervento tradizionale di sostituzione della valvola aortica a causa dell’alto rischio. – commenta il Dott. Gianfranco Pistis, Direttore Cardiologia AO AL – In genere si tratta di pazienti particolarmente anziani, quasi sempre oltre i 65 anni, e particolarmente fragili a causa della presenza di malattie a carico di altri organi. Adesso anche questi pazienti, grazie alla TAVI, possono finalmente avere una sopravvivenza maggiore e una qualità di vita migliore”.
“La TAVI è una tecnica utilizzata anche dal cardiochirurgo – spiega il Dott. Andrea Audo, Direttore Cardiochirurgia AO AL – che la estende, oltre alla valvola aortica, anche alla mitrale in pazienti già operati, dando così ottimi risultati gonfiando una nuova valvola nella vecchia e passando dalla punta del cuore mediante un piccolo taglio con la tecnica detta “valve in valve”. Abbiamo esperienza, con successo, di impianti di valvole multipli sempre mediante tecnica TAVI e sempre a cuore battente su uno stesso paziente. Tutto ciò ha esteso in un modo inimmaginabile fino a pochi anni fa le nostre potenzialità curative verso cardiopatici sempre più anziani e complessi da trattare“.
Il progetto “TAVI è VITA” nasce con l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni, la comunità medico-scientifica e l’opinione pubblica sul tema della stenosi aortica, una delle malattie più comuni delle valvole cardiache (che in Italia riguardano oltre 1 milione di persone e il 10 per cento della popolazione oltre i 65 anni, la fascia più colpita) e sulla tecnica operatoria TAVI (Transcatheter Aortic Valve Implantation, impianto transcatetere di valvola aortica), procedura estremamente innovativa ma che risulta essere attualmente sottoutilizzata. A oggi, infatti, sono soltanto circa 110 i pazienti trattati ogni milione di abitanti rispetto ai circa 250 per milione di abitanti che meriterebbero il trattamento secondo le evidenze cliniche.
La stenosi (restringimento) severa della valvola aortica può essere trattata sia tramite sostituzione chirurgica tradizionale della valvola aortica (SAVR), intervento che richiede anestesia generale, incisione piò o meno estesa sul torace, circolazione extra-corporea a cuore fermo, sia tramite TAVI, intervento mini-invasivo che si esegue nella maggior parte dei casi senza anestesia generale e con impianto della nuova valvola attraverso l’arteria femorale. Nel caso della TAVI il paziente potrebbe venir dimesso nel giro di 1 o 2 giorni se non sono presenti particolari complicanze procedurali.
Dal 2007, anno di introduzione della procedura, al 2018 in Italia sono stati effettuati oltre 30.000 impianti tramite TAVI, con incremento annuo costante (da 98 impianti nel 2007 a oltre 6.800 nel 2018).
Il titolo del progetto “TAVI è VITA”, nato dall’utilizzo del nome della procedura e del suo anagramma, evidenzia la rilevanza della tecnica che ricopre una funzione propriamente salvavita. La TAVI, sebbene sia stata inizialmente destinata solo ai pazienti non trattabili chirurgicamente, è oggi difatti indicata anche per i pazienti a rischio moderato che potrebbero avvalersi di una migliore qualità e aspettativa di vita rispetto al trattamento chirurgico o alla sola terapia medica. Tuttavia la tecnica è oggi ancora sottoutilizzata. A confermarlo è un’indagine Doxa realizzata su un campione di 150 medici di medicina generale (MMG) e 100 cardiologi di base e che, fra l’altro, ha motivato e giustificato la nascita di “TAVI è VITA”. A oggi, secondo una recente indagine Doxa, sono soltanto circa 110 i pazienti trattati ogni milione di abitanti rispetto ai circa 250 per milione di abitanti che meriterebbero il trattamento secondo le evidenze cliniche.
L’importanza del progetto, sostenuta dai risultati dell’indagine Doxa, ha spinto tutte le maggiori società del panorama cardiologico a collaborare alla creazione dell’iniziativa. I risultati della ricerca hanno dimostrato come sia doveroso intervenire non solo presso medici di medicina generale e cardiologi di base, soggetti coinvolti nella ricerca, ma anche a livello generale presso la popolazione più a rischio.
Risultano necessari, infatti, eventi e corsi per aumentare e strutturare le conoscenze dei MMG e favorire la proposizione della procedura di intervento TAVI ai propri pazienti, nonché meeting dedicati alla TAVI per approfondire i dubbi attuali del cardiologo rispetto alla tecnica e alle indicazioni di intervento. Infine, per migliorare i livelli di conoscenza della patologia e soprattutto della tecnica TAVI presso la popolazione, può favorire la share of voice e la richiesta diretta al medico da parte del paziente e, di conseguenza, una maggiore potenziale diffusione di utilizzo della tecnica.