Per la prima volta gli studenti del corso di Laurea di Medicina dell’Università del Piemonte Orientale, sede di Alessandria, hanno visitato, seppur virtualmente, il Museo Craniologico dell’ASL AL e scoperto il patrimonio storico dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria: nell’ambito del seminario del Corso di Storia della Medicina dell’Università del Piemonte Orientale, docente Antonio Maconi – Direttore del Dipartimento delle Attività Integrate Ricerca e Innovazione AO AL, gli studenti del terzo anno hanno quindi potuto apprezzare questa panoramica sui beni culturali del territorio.
Dopo un’introduzione sulla storia della psichiatria di Patrizia Santinon, Dirigente Medico della Psichiatria di Alessandria e componente del Centro Studi Medical Humanities di Alessandria, Luigi Bartoletti, Direttore del Dipartimento di Patologia delle Dipendenze ASL AL, ha curato una visita virtuale all’interno del Museo Craniologico, evidenziando le peculiarità e le caratteristiche della struttura: “In questo Museo abbiamo oltre centro crani finalizzati allo studio della frenologia, numerosi strumenti di contenzione utilizzati nel secolo scorso, i manufatti realizzati dai “pazzerelli” e un ampio numero di cartelle cliniche. Lo studio e l’approfondimento di queste tematiche ci permette di investigare quello che è oggi il rapporto tra medico – o operatori di cura – e paziente, che è poi l’obiettivo finale di ogni azione di Medical Humanities”.
La visita è poi proseguita con la narrazione del patrimonio storico dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria a cura di Mariateresa Dacquino, Dirigente dell’Ufficio Comunicazione e Biblioteca Biomedica, che ha ricordato il progetto di tutela e promozione del proprio patrimonio storico che l’Azienda persegue da anni. Un patrimonio storico dal prezioso valore culturale, artistico e umano, fatto di mura, dipinti, quadri, statue, libri, vasi a testimonianza della lunga vita dell’Ospedale, nonché del legame con la città di Alessandria. Ha chiuso la visita virtuale un approfondimento sui libri antichi della Biblioteca Biomedica a cura di Federica Viazzi, Bibliotecaria del Centro Documentazione dell’Azienda Ospedaliera, che ha illustrato la collezione di circa 1800 volumi che testimonia l’evoluzione delle conoscenze mediche e chirurgiche, a partire da quelle classiche di Ippocrate, Celso, Galeno e Avicenna fino alle teorie in auge nel 1600 e 1700 passando per le «historiae morborum» medioevali, le raccolte di aforismi e le sentenze del 1500.
La biblioteca dell’Ospedale fu istituita nel 1902 grazie alla donazione “dei benemeriti sanitari Grillo, Tarchetti, Frigerio, Salio, Bertone e dei farmacisti Casolati e Bricchetti e poi ampliata col dono della biblioteca medica privata del dottor Cesare Arrigo”. Di particolare interesse e strumento fondamentale per lo studio della storia dell’Ospedale, sono le note manoscritte e le etichette ex libris presenti su molti volumi che rivelano la passata appartenenza degli stessi a illustri medici ospedalieri alessandrini, il più noto dei quali è proprio Cesare Arrigo a cui è intitolato l’Ospedale Infantile cittadino.