Sei ore: è il tempo massimo che i professionisti sanitari hanno a disposizione per concludere il trattamento di un paziente che arriva al pronto soccorso in caso di ictus. Un percorso che parte direttamente dal 118 e vede la collaborazione di numerosi operatori, dal pronto soccorso alla neurologia, con il fondamentale e indispensabile supporto dei radiologi intervisti, che effettuano il trattamento per “rimuovere” il coagulo di sangue che è proprio la causa dell’ictus.
Venerdì 20 ottobre si svolgerà a Lu Monferrato, presso la Sala Polifunzionale Luese, “Faccia da Stroke. Incontro su casi clinici di stroke”, iniziativa organizzata dalla Struttura di Radiologia dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria in collaborazione con la Società Italiana di Radiologia Medica, per affrontare i vari aspetti legati a questa patologia, che rappresenta la seconda causa di morte e la prima causa di disabilità negli adulti, secondo gli studi più recenti.
“Il ruolo del radiologo interventista – spiegano la dr.ssa Serena Tettoni e il dottor Ivan Gallesio della Struttura di Radiologia– è quello di eseguire, sotto la guida dei raggi X, degli interventi mini-invasivi attraverso degli accessi molto limitati: nel caso specifico dell’ictus, attraverso l’inserimento di cateteri nell’arteria femorale del paziente, sedato in anestesia locale, abbiamo la possibilità di risalire fino alle arterie cerebrali principali, rimuovendo il coagulo che chiude l’arteria e genera lo stroke”
Stefano Barbero, Direttore della Struttura di Radiologia, sottolinea la necessità del confronto tra esperti e la discussione di casi clinici: “Si tratta di un appuntamento itinerante, finalizzato alla discussione circa le indicazioni e le tecniche di trattamento endovascolare dell’ictus ischemico, che vedrà una ampia discussione tra specialisti di più discipline”.