Ogni anno l’associazione Jada per i bambini diabetici, grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e in collaborazione con il CAI commissione Alpinismo Giovanile L.P.V.-CAI Commissione Medica L.P.V., organizza il Diab3king.

Quest’anno ad agosto si è tenuto sui sentieri dell’alta Valle Maira ai confini con la Francia tra montagne incantate e ricche di storia in un paesaggio di alta quota perfettamente preservato. Un trekking in montagna in completa autonomia, zaino in spalla proposto a ragazzi con Diabete tipo 1 per consolidare l’importanza dell’equilibrio Terapia – Alimentazione – Sport.

L’obiettivo principale è quello di educare i ragazzi con diabete ad una corretta ed autonoma gestione della malattia per migliorare la qualità della loro vita e prepararli al passaggio dell’età adulta.

Medici, dietisti con specifica preparazione in ambito diabetologico pediatrico e dell’adulto – afferenti ai centri diabetologici dell’ Ospedale S.S. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo e Ospedale Regina Margherita di Torino – si sono occupati della formazione dei ragazzi nell’autogestione del diabete. Gli accompagnatori di alpinismo giovanile del CAI e sportivi
diabetici leader hanno seguito i ragazzi durante tutte le attività educative e sportive programmate, allo scopo di sviluppare la capacità di affrontare in modo adeguato l’impegno che esse richiedono, condividendo con i compagni questa esperienza. Il programma prevede la conoscenza della condizione diabetologica e la sua autogestione.

Alla fine dell’esperienza, quest’anno, i partecipanti hanno scritto i loro pensieri e abbiamo deciso di pubblicarli per condividere con i lettori la bontà di questa iniziativa:

La più grande scoperta in questi giorni

  • L’unione che si è creata fra le persone, la creazione di legami senza doverci pensare
  • L’amicizia che ho trovato nelle persone come me
  • Ho migliorato la gestione del mio diabete
  • Riuscire a calcolare bene l’insulina sia basale che rapida per non andare in ipo e in iper e renderla stabile
  • Il paesaggio della montagna in alta quota
  • Il fatto di essere migliorata sia come terapia che nell’affrontare una camminata
  • Scoprire me stessa e i miei limiti perché pensavo di non riuscire a concludere la salita
  • Poter vedere e toccare cime così alte
  • Essere in grado di autogestirmi nonostante avessi il diabete da poco
  • Ho scoperto, confrontandomi con altre persone, che io sottovaluto molto la gestione delle glicemie e dell’insulina
  • Sono riuscito a superare i miei limiti, all’inizio pensavo di non farcela
  • Essere riuscita a creare amicizie con persone di cui non sapevo nulla in fretta nonostante il mio essere timida e introversa
  • Ho scoperto che per andare bene in montagna ci vuole una glicemia decente
  • Ho scoperto quel mattacchione di Loris, paesaggi bellissimi con laghi e animali molto curiosi
  • Che farsi male non implica il fermarsi

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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