Amica Assistenza nasce nei primi anni 2000, oggi gestisce tre strutture per anziani “Casa benefica Alfonso ed Erminia Menada” a Pecetto di Valenza, “Fondazione Soggiorno Santa Giustina” a Sezzadio, “Conte Giuseppe Guazzone di Passalacqua” a Lobbi e come famiglia una comunità psichiatrica. Virginia Raina, figlia del presidente Daniele Raina, parla dei suoi ospiti e della tempesta Covid con commozione; ne sono usciti vincitori come persone e come imprenditori. Fin dall’inizio hanno capito di dover puntare alla normalità per il benessere dei propri ospiti e rispettando tutte le regole di sicurezza hanno raccontato loro la verità, hanno munito le strutture di strumenti per fare video chiamate e il personale ha inviato ai parenti foto e video della quotidianità.

Nelle strutture di Amica Assistenza si va a trascorrere la terza età e il tempo è allungato, non è come quando si è giovani ed è importante che durante la giornata le attività si diversifichino, Virginia ci dice: “l’anziano deve continuare il suo percorso di vita, cambia soltanto il luogo”.

Come è cambiata la residenza per anziani negli anni?

“L’ospite è sempre più pluripatologico e la residenza è diventata un reparto di geriatria dove la figura dell’assistente è affiancata da figure imprescindibili come il fisioterapista per la riabilitazione fisica, lo psicologo per l’attività cognitiva, gli infermieri, le animatrici, con la supervisione del direttore sanitario Gabriella D’Amico e poi c’è il cuoco.”

Come il cuoco?

“La cucina è fondamentale, il decadimento cognitivo non fa dimenticare i sapori, quindi la cucina è importante nel percorso di benessere dell’anziano, noi usiamo prodotti locali, prepariamo ciò che più piace e le confesso che spesso anche io preferisco mangiare in struttura”.

Quali sono le parole più ricorrenti di un anziano che l’hanno colpita?

“Ricordano spesso i loro genitori, a volte anche più dei figli; dobbiamo sempre approcciarci con rispetto della loro dignità, dietro la fragilità ci sono stati uomini, donne che hanno vissuto proprio come noi che siamo ancora nel pieno dell’attività. Il mondo occidentale vede l’anziano come persona non più utile perché non più produttivo mentre gli anziani sono una fonte di conoscenza e di esperienza da cui imparare.”

Come vede il futuro per le residenze per anziani?

“Incominciamo a vedere la luce dopo il terrore, saremo gli ultimi a tornare alla normalità proprio per la caratteristica di fragilità che contraddistingue l’anziano; pur essendo vaccinati la cautela è d’obbligo. Le Rsa hanno riaperto a livello nazionale noi già da Natale abbiamo fatto sì che i parenti potessero venire a trovare i propri cari, ovviamente nel massimo rispetto del protocollo di sicurezza tenendo l’ospite all’interno della struttura e i parenti all’esterno con una vetrata come divisore con tutti i DPI necessari, ciò ha comportato un impegno e uno sforzo enorme per la struttura ma l’abbiamo fatto per il bene dei nostri ospiti e delle loro famiglie “

Il Covid ha cambiato qualcosa?

“E’ indubbio che ci siano molti meno ingressi rispetto a prima, la tendenza è quella di tenerli in famiglia terrorizzati da quello che si è visto durante la pandemia, ma la residenza per anziani è invece benessere, noi ci prendiamo cura e creiamo un equilibrio fisico e psicologico che spesso supera quello offerto tra le pareti domestiche. Questo non significa che ci sostituiamo ai parenti, anzi, la famiglia viene coinvolta a 360 gradi, ma ecco, ci possiamo dedicare a loro completamente. Da una prima lettura siamo delusi dal Ricovery Fund, a quanto pare si privilegia l’assistenza domiciliare e non c’è nulla per le RSA. Noi continueremo il nostro percorso e non vediamo l’ora di poter riprendere le nostre attività a pieno regime, difatti quelle di intrattenimento, ludiche e di socialità seppur non si siano mai state interrotte abbiamo dovuto ridimensionarle. Un’ attività che siamo stati costretti a interrompere è stata la pet therapy con i nostri meravigliosi amici a quattro zampe che sono una vera e propria cura per il corpo e l’anima, ma anche quella è solo questione di tempo, serve pazienza”.

Chi si immagina una residenza per anziani di colore grigio si sbaglia, l’esempio di Amica Assistenza parla del prendersi cura, dell’amore, di un arcobaleno di colori che avvolge i nostri anziani in un abbraccio infinito.

 

 

 

 

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"