Il progetto “DEPURARE” dell’azienda alessandrina insignito al FORUM PA di Roma.
Un nuovo prestigioso premio per AMAG Reti Idriche. Ieri a Roma, nell’ambito del FORUM PA 2018, il progetto “DEPURARE” dell’azienda alessandrina è stato selezionato tra i quasi trecento progetti pervenuti da tutta Italia e inserito nei “100 progetti per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030”. Infine, è stato individuato come il più significativo nella sua categoria (Ambiente, Energia, Capitale naturale) e ha ricevuto per questo una targa speciale.
In cosa consiste il progetto premiato? “DEPURARE – Disinfezione E PURificazione Acque Reflue” si propone di testare metodologie alternative per la disinfezione finale nel processo di trattamento delle acque reflue. L’obiettivo è quello di eliminare l’utilizzo del cloro, altamente disinfettante ma nocivo per l’ambiente, e di neutralizzare le sostanze inquinanti non completamente rimosse dal processo di depurazione. Il progetto coniuga metodologie diverse, innovative ed eco-compatibili: soluzioni elettrochimicamente attivate attraverso elettrolisi, microalghe, zeolite e nanospugne. La prima fase di sperimentazione, avviata nel marzo 2018, ha una durata di 6 mesi e sarà seguita dall’implementazione del processo di depurazione innovativa, sulla base dei risultati raggiunti.
L’Amministratore Unico di AMAG Reti Idriche, Mauro Bressan, spiega così il valore del progetto: “Questo premio ci inorgoglisce e conferma ancora una volta come la nostra azienda abbia colto pienamente la sfida dell’economia circolare. Il progetto DEPURARE, infatti, considera le acque reflue come una risorsa da recuperare, più che uno scarto da smaltire. E grazie alla costante collaborazione con il mondo della ricerca e dell’Università e in costante raccordo con l’A.ato 6, i nostri tecnici riescono sempre a trovare soluzioni innovative e sostenibili ai tanti temi che l’ambiente e il territorio ci pongono”.
Particolarmente soddisfatto anche il Vice-Sindaco e Assessore alle aziende partecipate del Comune di Alessandria, Davide Buzzi Langhi: “Il Gruppo AMAG rappresenta per la città e l’intera provincia un patrimonio di competenze e risorse da difendere e valorizzare. Il piano che sta a cuore alla nostra amministrazione è strettamente legato a coniugare l’attenzione all’ambiente con lo sviluppo industriale in modo da apportare valore aggiunto al territorio e a tutti i suoi attori. Questo premio è un ulteriore tassello di un’azione integrata a trecentosessanta gradi che interessa la filiera idrica, quella ambientale ed energetica”.
L’importante risultato è frutto di un lavoro di ricerca e collaborazione tra il personale dell’azienda e un team di chimici, fisici, biologi e ingegneri energetici. Oltre ad AMAG Reti Idriche, il gruppo di lavoro è formato da:
- Università del Piemonte Orientale – Dipartimento di Scienze ed Innovazione Tecnologica DISIT
- Università di Torino
- Università di Padova
- TEA Sistemi srl di Vinovo (TO)
- 3i Efficientamento Energetico di Alessandria
A fare da portavoce del gruppo di lavoro impegnato nel progetto è il Prof. Paolo Trivero, del DISIT: “La collaborazione tra il nostro Dipartimento e AMAG Reti Idriche è costante. Siamo reduci dalla recente iniziativa Acqua Gocce di Vita che ha visto centinaia di ragazzi confrontarsi sull’importanza della risorsa idrica e ora siamo impegnati in questo nuovo importante progetto di innovazione e ricerca. Questo premio ci fornisce un’ulteriore motivazione a proseguire l’applicazione delle ricerche svolte insieme ai colleghi di Torino e Padova e ai professionisti di TEA e 3i. La sperimentazione presso gli impianti di AMAG potrà essere facilmente replicabile in altri contesti: il nostro obiettivo rimane la ricerca di soluzioni efficaci per tutelare l’ambiente in cui viviamo”.
Un progetto, dunque, che riunisce molteplici competenze e che trova nell’A.ato6 alessandrino un punto fondamentale di raccordo: “Siamo felici di questo premio – dichiara il Direttore Adriano Simoni – che conferma ulteriormente la capacità del nostro bacino di produrre soluzioni innovative e originali alle sfide del ciclo idrico integrato”.