Alessandria e Milano unite nel nome della ricerca e della clinica. Da un lato l’azienda ospedaliera ‘Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo’ impegnata nel percorso di candidatura a Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) per mesotelioma e patologie ambientali, dall’altro l’istituto ‘Mario Negri’, nato nel 1958 e dal 2013 riconosciuto Irccs per il contributo alla farmacologia e alla sperimentazione clinica delle malattie neurologiche, rare e ambientali. La collaborazione sempre più stretta fra l’azienda ospedaliera e il ‘Negri’ (è una fondazione non profit per la ricerca, la formazione e l’informazione sulle scienze biomediche), innescata dalla convenzione sottoscritta dalle due realtà, sta iniziando a registrare risultati concreti grazie alla stretta relazione fra ricerca e clinica. Il workshop organizzato online ha costituito non solo un momento di confronto e dialogo tra professionisti per approfondire le tematiche legate alle linee di ricerca comuni tra azienda ospedaliera e il ‘Mario Negri’, ma ha presentato i primi risultati concreti. È il caso dei progetti attivati insieme a Rianimazione e Medicina cardiovascolare dell’ospedale, inseriti nei circuiti internazionali. Da Roberto Latini, Capo Dipartimento di Ricerca Medicina Cardiovascolare del ‘Negri’, sono arrivate parole di particolare apprezzamento per la collaborazione dell’ospedale alessandrino che ha messo a disposizione rapidamente un numero consistente di pazienti, più di quanto «abbiano fatto altre realtà» ha sottolineato lo stesso Latini.
Dal primo workshop, nell’ottobre del 2019, a oggi i progressi hanno interessato diversi campi di collaborazione, a cominciare da quello oncologico, grazie anche alla conoscenza ventennale fra Maurizio D’Incalci, Capo Dipartimento di Ricerca Oncologia del ‘Negri’ e Federica Grosso, responsabile della Struttura semplice dipartimentale ‘Mesotelioma’ dell’ospedale alessandrino. «La partnership è fondamentale, il lavorare insieme è essenziale e in questo caso – rileva Federica Grosso – ci troviamo di fronte a un istituto come il ‘Negri’ che è nato per la ricerca, non ospita pazienti, e il nostro ospedale che alla clinica sta affiancando oggi la ricerca. Due realtà complementari anche perché – aggiunge – la ricerca non è solo quella cellulare, ma anche gestionale e questa è la carta vincente».
Il workshop, aperto da Giacomo Centini, direttore generale dell’azienda ospedaliera, ha permesso di fare il punto sui progetti avviati e su nuovi fronti come quello ambientale. La relazione di Emilio Benfenati, Capo Dipartimento di Ricerca Ambiente e Salute del ‘Negri’, per esempio, ha consentito di individuare alcune aree potenziali di collaborazione sul fronte dei composti perfluorurati, oppure della antibiotico-resistenza e dei pesticidi.
Sinergia indispensabile anche quella fra azienda ospedaliera e Asl Al, impegnate nel percorso dell’Irccs. «Stiamo sviluppando una collaborazione di grande importanza per noi, ma soprattutto per il territorio» ha commentato Guglielmo Pacileo, responsabile Governo Clinico – Qualità Accreditamento dell’azienda sanitaria alessandrina. Che ha parlato di un altro fronte di interesse: le neuroscienze, un altro campo in cui l’azienda alessandrina sta concentrando risorse progettuali.
Dopo l’introduzione dei lavori, sono state presentate, a cura di Marta Betti, Clinical Study Coordinator Dairi, l’organizzazione del Dipartimento e il percorso verso l’Irccs. Per il ‘Mario Negri’, oltre a Benfenati, Latini e D’Incalci, sono intervenuti anche Gianluigi Forloni, Capo Dipartimento di Ricerca Neuroscienze, e Maurizio Bonati, Capo Dipartimento di Ricerca Salute Pubblica.