Il teatro fa bene! Quanto è il mantra 2024. Ci lavorano da novembre, gli aspiranti attori, guidati dall’attor nostro Massimo Bagliani e dalla moglie Isabella Cazzola

Venerdì prossimo 7 giugno, alle ore 21 al Teatro Alessandrino, ci sarà il saggio finale con la messa in scena di un vero e proprio spettacolo, per il quale i posti del Kristalli non bastano più. Ben accompagnati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e dal Teatro Alessandrino, i 25 allievi di quest’anno volano verso quella che sarà una serata particolare.
Essendo il 10° anno di corso, il saggio sarà qualcosa di speciale. Anzi, è qualcosa di speciale, perché l’ho visto. 

Le serate di prova

Ora che il traguardo si avvicina, sono emozionanti, divertenti, trascinanti. C’è tensione, preoccupazione, forse un po’ di paura per quel sipario che si aprirà su una platea vera, piena di gente curiosa che ha voglia di divertirsi. E lo farà, credetemi, perché gli aspiranti attori ci mettono l’anima e il livello dei testi adottati è notevole. Massimo & Isabella hanno lavorato a fondo e i corsisti sono cresciuti. Qualcuno ha perfino cambiato modo di essere o di vestirsi, osa di più, crede di più in sé stesso, fa cose che prima non faceva. Trovo che il teatro debba essere introdotto a scuola, come materia obbligatoria, proposto in questo modo pratico, divertente, istruttivo. Insegna ruoli e disciplina.

I personaggi

Vengono sempre fuori, volontari o meno. Tra una serie di monologhi e l’altra, passando per il contrabbando di carriole e la confessione surreale, ecco il simpatico soggetto ‘calvo’ che cambia parrucca, oppure un divertente duetto madre-figlio che rimarca la gelosia ‘nuora-suocera’, piuttosto che il frivolo ‘attore senza nome’, eclettico giovane dalla voce potente e dalla vitalità incontenibile, fino alla doppia veste di un elegante uomo maturo, prima indefesso amante poligamo consumato dalle donne, poi cascamorto rifiutato da tutte

Non si può mancare: il teatro fa bene allo spirito, è una zona franca che stimola la fantasia e l’inventiva. 

 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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