Nell’anno delle Olimpiadi estive di Tokyo 2020 al Teatro Sociale di Valenza si torna a parlare di sport. A raccontare storie di sport, ma non solo, sarà, sabato 1 febbraio (ore 21.00), Mauro Berruto, torinese, per 25 anni allenatore di pallavolo e vincitore, tra le altre cose, con la nazionale maschile, della medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Londra 2012.
Berruto, nel lecture-show “Capolavori”, ci parlerà, appunto, di capolavori, delle supreme espressioni artistiche in pittura, musica o letteratura, ma ci insegnerà a riconoscere come capolavori anche le imprese sportive.
Capolavori di bellezza, ma anche di fatica; capolavori di perfezione, ma anche di imperfezione, perché i capolavori non si trovano solo nelle vittorie e nei vincitori, ma anche nelle sconfitte e negli sconfitti.
Quali sono i capolavori secondo Mauro Berruto? Il secondo gol di Diego Armando Maradona nell’Argentina contro l’Inghilterra ai Mondiali 1986 dopo aver dribblato sette avversari; ma anche il Giudizio Universale di Michelangelo nella Cappella Sistina; l’esercizio agli anelli di Jury Chechi ai Giochi di Atlanta nel 1996, ma anche l’IKB 82 di Yves Klein esposto al Guggenheim Museum di New York; lo straziante arrivo della maratoneta Gabriela Andersen-Schiess all’Olimpiade di Los Angeles nel 1984; Muhammad Alì, genio che ci illumina con una sua brevissima poesia composta e recitata davanti ai laureandi di Harvard; L’Odissea, il romanzo del desiderio e della nostalgia che è lo stesso motore delle grandi imprese sportive o artistiche; Kostantinos Kavafis e la sua poesia Itaca, quella che insegna la bellezza del viaggio e delle contaminazioni.
Queste e altre storie tesseranno la struttura narrativa capace di connettere e intrecciare forme diverse di arte, di record, uno spazio in cui ogni individuo può esprimere il proprio talento e costruire il proprio capolavoro. Atleti, artisti e poeti fanno parte della stessa squadra.
Mauro Berruto ci conduce in un’indagine appassionata, un lecture-show che ci farà scoprire come il gesto dell’allenare non sia esclusivo di chi entra in uno spogliatoio, ma pratica quotidiana per mettere insieme persone, trasformarle in squadre e orientarle verso l’obiettivo.
Mauro Berruto è nato a Torino nel 1969, città dove si laureato in Filosofia con una specializzazione in Antropologia Culturale, frutto di una ricerca etnografica sul campo in Madagascar. Per venticinque anni è stato allenatore professionista di pallavolo. Dopo una lunga esperienza nel campionato italiano di serie A1, in Grecia e in Finlandia (per 6 anni CT della nazionale scandinava portata ai migliori risultati della propria storia) è diventato il CT, dal 2010 al 2015, della nazionale italiana maschile con la quale ha vinto la medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Londra 2012. L’esperienza di coach e la passione per lo storytelling lo ha portato ad essere un richiestissimo keynote speaker che ha ispirato platee di ogni genere, in Italia, in Europa e nel mondo. Ha scritto due romanzi: Andiamo a Vera Cruz con quattro Acca (Bradipolibri Editore) e Independiente Sporting (Baldini & Castoldi Editore), diventato anche una piéce teatrale dal titolo SPORTING. Collaboratore e autore per Raisport ha partecipato come opinionista fisso all’edizione delle Domenica Sportiva, stagione 2015/16, in onda su Rai2 la domenica alle 23.30 e Dribbling, stagione 2016/17, in onda su Rai2 il sabato alle h. 13.30. Giornalista iscritto all’Ordine, vanta numerose collaborazioni tra le quali quella con i quotidiani Avvenire, Il Foglio, Il Corriere della Sera e il mensile Torino Storia. Dal gennaio 2016 al giugno 2018 è stato l’Amministratore Delegato della Scuola Holden, la più prestigiosa scuola europea di Storytelling, su incarico dei quattro soci (Alessandro Baricco, Oscar Farinetti, Carlo Feltrinelli e Andrea Guerra) ed è tuttora nel board direzionale. Dal gennaio 2018 all’agosto 2019 una nuova avventura sportiva quale Direttore Tecnico delle squadre olimpiche maschili e femminili della Federazione Italiana Tiro con l’Arco, per guidare un percorso di avvicinamento ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. L’8 maggio 2019 è uscita la sua terza opera letteraria, il saggio: “Capolavori. Allenare, allenarsi, guardare altrove” per Add Editore, diventata questa lecture-show teatrale.