Hedwig Eva Marie Kiesler – meglio nota con lo pseudonimo divistico di Hedy Lamarr, che venne coniato per lei direttamente da Louis B. Mayer (con un richiamo abbastanza macabro alla diva del cinema muto di metà anni Venti Barbara La Marr, morta appena trentenne per gli esiti fatali della sua dipendenza dall’eroina) – nasce a Vienna il 9 novembre 1914, figlia di un direttore di banca e di un’apprezzata pianista, entrambi ebrei.
La futura stella del firmamento hollywoodiano degli anni Quaranta, definita nel 1931 dallo scrittore premio Pulitzer George Weller “La più bella ragazza del mondo” (anche se alcuni attribuiscono la paternità della dichiarazione a Max Reinhardt, suo primo mentore), cresce serenamente nella dimora di famiglia a Döbling, un vecchio quartiere viennese. È già molto attraente e possiede un’intelligenza fuori del comune: a dieci anni conosce quattro lingue, primeggia in matematica, sa suonare il pianoforte e non disdegna di esibirsi su di un palcoscenico: i genitori, tuttavia, che comprendono e rispettano il multiforme talento della figlia, inizialmente osteggiano il suo precoce interesse per la recitazione, perché non vada a discapito del resto degli studi.
Hedwig è, però, determinata a intraprendere la carriera d’attrice, e nel 1931 abbandona definitivamente la scuola per coltivare il suo talento artistico. Dopo un periodo fatto di piccoli ma non trascurabili ruoli alla Sascha Film, tra le case cinematografiche più prestigiose dell’Austria, la grande occasione si palesa con l’arrivo a Vienna del celebre drammaturgo e produttore teatrale tedesco Max Reinhardt, che è in cerca di attori e attrici per la messa in scena della commedia Il sesso debole di Édouard Bourdet. Con uno stratagemma la giovane aspirante attrice riesce a farsi notare dal burbero ma sagace “Herr Professor” – come era stato ribattezzato – il quale, folgorato da tanta bellezza, decide di offrire un’opportunità a Hedwig negli ambienti del teatro e del cinema berlinesi.
Nel 1932 il regista cecoslovacco Gustav Machatý, esponente dell’avanguardia cinematografica europea, sceglie l’avvenente fanciulla diciassettenne come protagonista del suo film Estasi, nel ruolo di Eva. La pellicola prevede la prima scena di nudo integrale della storia del cinema, legata a una situazione narrativa piuttosto esplicita di forte tensione erotica: lo scandalo e la conseguente censura sono immediati, ma rappresentano il viatico per il successo di Hedwig, che da quel momento acquisisce una grande notorietà e numerosi ammiratori. Tra questi il più convinto e ostinato è il ricco imprenditore austriaco Friedrich Mandl (detto Fritz), proprietario di una fabbrica d’armamenti e terzo nella classifica degli uomini più ricchi del paese, di quattordici anni più grande di lei.
Nel 1933 Hedwig sposa Mandl senza alcun rimpianto apparente per la luminosa carriera che le si stava schiudendo. Purtroppo il matrimonio si rivela da subito infelice: Fritz è troppo autoritario, geloso e possessivo per il carattere forte e determinato di Hedwig, che assiste alla requisizione delle copie ancora in circolazione di Estasi e si vede ridotta in solitudine (a causa delle prolungate assenze del marito) e al silenzio. Da qui matura la ribellione dell’attrice e la messa in atto di un deliberato piano di evasione dalla gabbia dorata in cui Mandl l’ha rinchiusa: gli anni trascorsi con lui, tuttavia, non si dimostrano del tutto vani, dal momento che Hedwig ha modo di partecipare alle frequenti serate mondane organizzate dal consorte, amico di Mussolini e fornitore di armi ai regimi fascista e nazista. Nel corso di questi banchetti non è raro incontrare, oltre agli uomini d’affari, anche ricercatori e scienziati in grado di soddisfare la sua curiosità verso i nuovi ritrovati tecnologici a uso bellico: notizie e informazioni di cui Hedwig farà tesoro in futuro, nella sua nuova vita da scienziata
Nel 1937 finalmente l’attrice riesce, con una fuga ricca di colpi di scena come in un copione cinematografico, ad approdare a Parigi, ottenendo il divorzio da Mandl. Pochi mesi più tardi incontra a Londra Louis B. Mayer, a capo della potentissima Metro-Goldwyn-Mayer, anche lui – come Reinhardt negli anni precedenti – alla ricerca di nuovi talenti: incantato da Hedwig, il produttore la trasforma in Hedy Lamarr, un nome che fa presagire un futuro da diva, e la conduce a Hollywood, la mecca del cinema. È l’inizio di una strepitosa scalata al successo per la volitiva ragazza viennese, che vede realizzate molte delle sue aspirazioni, come recitare con gli attori americani più in voga del momento, tra gli altri anche Clark Gable e Spencer Tracy. «Non è difficile diventare una grande ammaliatrice – affermerà Hedy in quel periodo – basta restare immobile e sembrare stupida».
A dispetto delle apparenze o di quanto ha deciso di far credere, in realtà Hedy Lamarr si rivela presto una donna dalla straordinaria intelligenza, che si esplica in un campo ben preciso. Prima della seconda guerra mondiale aveva già dimostrato doti scientifiche, realizzando un nuovo tipo di semaforo, migliorato nell’alternanza delle luci, oltre a una pastiglia per rendere l’acqua frizzante. Nel corso del conflitto, invece, approda a un’invenzione in grado di rivoluzionare i moderni sistemi di trasmissione e codificazione dei dati: dopo aver scoperto che i tedeschi sono in grado di provocare interferenze nei segnali radio per deviare i siluri americani, sviluppa – anche grazie alla conoscenza in materia acquisita durante le cene trascorse al fianco dell’ex marito – una complessa apparecchiatura crittografica adatta a modificare la trasmissione delle frequenze, con l’obiettivo di rendere i missili irrintracciabili. Al suo fianco nella progettazione del cosiddetto “Secret Communication System” (il primo prototipo del sistema) c’è George Antheil, musicista americano conosciuto in maniera piuttosto casuale, come lei estremamente curioso e appassionato di tecnologia.
Il “Secret Communication System” si basa sulla presenza di rulli perforati e su di un continuo cambio di frequenza nelle comunicazioni (una variazione rapida a intervalli regolari di ottantotto frequenze radio), tale da rendere impossibile l’intercettazione del segnale fra chi trasmette e chi riceve. Il nuovo prototipo è a fondamento della tecnica di trasmissione “Frequency-hopping spread spectrum”, che viene usata ancora oggi nella telefonia mobile, per la trasmissione di dati Bluetooth e nelle reti wireless: viene brevettato nel 1942, dopo essere stato presentato al National Inventors Council di Washington, il quale – però – non sembra dare peso all’invenzione, forse perché frutto dell’inventiva di due scienziati atipici. La marina militare, in aggiunta, ritiene che l’apparecchiatura necessaria a dotare del sistema un missile sia troppo pesante. Il “Secret Communication System” dovrà, quindi, attendere sino al 1962 per fare il suo esordio sulle navi americane nel corso della crisi missilistica di Cuba, ribattezzato come CDMA (Code Division Multiple Access).
In quegli stessi anni Sessanta la carriera artistica della diva Hedy Lamarr inizia a vacillare: anche la vita privata non le ha regalato grandi felicità, con sei matrimoni finiti male, e nonostante i tre figli, di cui uno adottivo. La psiche di Hedy reagisce male alle esperienze poco felici: l’attrice soffre di depressione, riducendosi all’ombra di se stessa: viene addirittura arrestata due volte, nel 1966 e nel 1991, per piccoli furti in un supermercato. Nel 1966 Lamarr cita in giudizio la casa editrice che ha pubblicato Ecstasy and Me, un’autobiografia (sviluppata a posteriori a partire da una cinquantina di ore d’intervista) giudicata dalla diva «fittizia, falsa, volgare, scandalosa, calunniosa e oscena». Alla fine si raggiunge un accordo di compromesso e negli ultimi mesi del 1967 il libro sale sul podio della classifica del “New York Times”. A metà degli anni Settanta, invece, l’attrice chiede al regista Mel Brooks un risarcimento di dieci milioni di dollari, perché nel suo film Mezzogiorno e mezzo di fuoco (1974) compare un personaggio di nome Hedley Lamarr: otterrà soltanto mille dollari.
La vecchiaia di Edy non è delle migliori: tormentata dalla cataratta, senza più figli, amori o ammiratori intorno, la sua figura divistica cade nell’oblio. Fortunatamente, a partire dagli anni Novanta – dopo la venuta meno del segreto militare relativo al sistema brevettato – l’utilizzo sempre più massiccio di ritrovati tecnologici da esso derivati riporta in auge il nome di Hedy Lamarr, questa volta come straordinaria scienziata. Nel 1997 la diva riceve l’Electronic Frontier Foundation Pioneer Award, in virtù del quale commenta lapidaria: «Era ora».
Il 19 gennaio 2000 Hedy Lamarr viene meno, in seguito a un infarto. Dopo la sua scomparsa viene inserita con George Antheil nella National Inventors Hall of Fame degli Stati Uniti. Il suo agente Robert Lantz disse, un giorno, che «L’unico grande amore di Hedy Lamarr fu Hedy Lamarr». Noi, invece, preferiamo ricordarla con le parole di George Antheil: «Hedy è un gigante intellettuale».
Barbara Rossi