Ritorno ad Alessandria. L’Ascensione di Francesco Crivelli (1576-1577 ca.) per l’altare maggiore di San Marco
Dopo più di duecento anni, fa il suo ritorno ad Alessandria – città per la quale fu ordinato – il dipinto con l’Ascensione di Cristo tra la Vergine e san Giovanni Evangelista con la famiglia del marchese Cesare Cuttica di Cassine (1576-1577 circa), opera del pittore Francesco Crivelli (1520-1580 circa).
Nato verso il 1520 da una famiglia milanese di orafi con frequentazioni a Venezia, Francesco si formò sulle opere dei maestri lombardi e veneti, tra cui Giovanni Battista Moroni e Simone Peterzano, maestro del Caravaggio: viaggiò a Roma, ove ebbe modo di studiare e copiare il Giudizio universale di Michelangelo. Grazie alle conoscenze del fratello Paolo – che fu una sorta di manager della famiglia, poeta dilettante e animatore di circoli culturali, non del tutto ortodossi, frequentati anche da Lorenzo Lotto – il pittore dovette ricevere commissioni prestigiose per importanti personalità in varie zone della Penisola. Tra queste, si ricorda un ritratto eseguito per il Governatore di Milano, Ferrante Gonzaga, oggi purtroppo perduto, ma molto lodato all’epoca. La specializzazione di Francesco, infatti, era il ritratto, come testimoniano le molteplici fonti coeve ritrovate (tra cui Ludovico Dolce, Pietro Aretino e Paolo Morigia), che lo elogiano come “primo nel fare ritratti”.
La sua fama si estese anche al di fuori dei confini del Ducato di Milano: in Piemonte attirò gli interessi dei marchesi Cuttica di Cassine, che gli commissionarono la pala oggi ritrovata, collocata in origine sull’altare maggiore della chiesa domenicana di San Marco ad Alessandria. Nella parte inferiore della tela si riconoscono, infatti, i raffinati ritratti del marchese Cesare Cuttica e della moglie Tomasa Guasco, in compagnia dei loro due figlioletti, Laura e il neonato Lorenzo, tutti abbigliati secondo la suggestiva moda spagnola in uso verso il 1580. Sullo sfondo vi è una veduta di una città affacciata sul mare, che potrebbe essere identificata con Genova, località marinara cui i marchesi erano legati.
La mostra costituisce un primo passo per la riscoperta di questo importante pittore, di cui oggi resta solo un’altra opera (su tavola), ovvero una Visitazione di Maria a Elisabetta conservata nel Santuario di Inverigo (Como). Rispetto a quest’ultima, però, la tela ritrovata per Alessandria costituisce una testimonianza dell’abilità del pittore nel fare ritratti, assimilabile a quella dei maggiori esponenti del cosiddetto “Realismo lombardo”.
Il recupero dell’Ascensione si è configurato come un vera e propria indagine poliziesca, poiché è stato necessario comporre diversi tasselli per formare un unico puzzle che ricostruisse le vicende dell’opera. Dai primi spunti “social”, corrispondenti a segnalazioni su blog specialistici e social media, si è passati alla ricerca documentaria nei maggiori archivi del Nord Italia, che ha permesso di rintracciare indizi sempre più stringenti sulla datazione, commissione e storia collezionistica dell’opera: essa ha subìto un destino travagliato, poiché nel corso del Seicento (durante una notte, all’insaputa dei proprietari) è stata spostata dall’altare maggiore di San Marco a uno laterale, per poi essere probabilmente ritirata dai marchesi Cuttica negli anni delle soppressioni napoleoniche ed in seguito da loro alienata. L’opera, negli anni Ottanta del Novecento, è transitata in una collezione greca ed è stata messa all’asta a Parigi nel 2020, prima di ritornare, da ultimo, in Italia ove è stata sottoposta a un restauro e presentata per la prima volta oggi in mostra.
Tra gli obiettivi dell’esposizione vi è quello di stimolare la ricerca di altre opere e documenti di Francesco Crivelli, seguendo il metodo avviato in tale occasione, che ha avuto come felice esito la pubblicazione di una prima breve monografia sul pittore, intitolata significativamente Francesco Crivelli “primo nel fare ritratti”. Appunti per iniziare un catalogo (autori: Olga Piccolo, Lorenzo Maschetetti, Editore: Scripta Edizioni, Verona 2021).
Biografie dei curatori
Olga Piccolo dopo la laurea in Storia dell’Arte Medievale, ha conseguito il diploma di Specializzazione in Storia dell’Arte Moderna e il Dottorato di ricerca nella medesima disciplina. Si occupa di ricerche storico-artistiche, con particolare attenzione all’indagine sulle fonti bibliografiche e archivistiche, alla storia del collezionismo nel XIX secolo e agli strumenti per la verifica di autenticità e attribuzione delle opere d’arte. Collabora con il Ministero della Cultura su progetti di tutela e valorizzazione del patrimonio storico-artistico.
Lorenzo Mascheretti si è laureato in Storia dell’Arte Moderna presso l’Università Cattolica di Milano, dove è attualmente dottorando in Studi umanistici, con una tesi sulla tarsia lignea cinquecentesca. La sua ricerca è incentrata sulla storia dell’arte nord italiana con particolare attenzione al Rinascimento lombardo e all’indagine sui contesti di committenza, produzione e circolazione delle opere d’arte.
Roberto Livraghi, già segretario generale della Camera di Commercio di Alessandria, è direttore di Palazzo del Monferrato. Da trent’anni si occupa di storia del territorio e, come segretario della Consulta per i Beni culturali, della riscoperta e tutela dei beni artistici e storici. È autore di numerosi volumi e saggi, tra cui la Guida artistica di Alessandria, e ha organizzato diverse mostre, la più recente delle quali, Alessandria scolpita 1450-1535, è stata allestita presso il Palazzo del Monferrato nel 2018-2019.
DETTAGLI SULLA MOSTRA
Palazzo Cuttica di Cassine, via Parma 1, Alessandria
16 dicembre 2021 – 6 febbraio 2022
Ingresso gratuito
Orari di apertura: giovedì-domenica, ore 15-19