In molte delle nostre abitazioni esistono delle controsoffittature in cartongesso su una struttura in legno che hanno una funzione decorativa (conferiscono cioé armonia, gusto e vivacità all’ambiente), ma anche strategica (nel momento in cui è neccessario ottimizzare gli spazi a disposizione).
E se nel primo caso, la scelta è puramente estetica (lo scopo è quello di creare, grazie all’utilizzo di luci ed ombre, una decorazione che possa modificare la prospettiva di un soffitto), in caso di esigenze di ottimizzazione dello spazio, entrano in gioco anche altri fattori: non solo la necessità di nascondere lievi imperfezioni del soffitto o la volontà di mascherare canalizzazioni e travi in cattivo stato, ma soprattutto la possibilità di approfittare dell’occasione per aumentare l’isolamento termico, acustico e la protezione dal fuoco.
Non bisogna infatti dimenticare come il cartongesso sia un prodotto che ha la caratteristica non certo trascurabile di essere particolarmente a basso impatto ambientale (ad esempio per ciò che riguarda l’energia necessaria per la sua produzione, oppure per il discorso relativo alle emessioni), senza dimenticare che i cosiddetti scarti di lavorazione possono essere poi recuperati in un secondo momento, per procedere alla produzione di altre lastre.
Quando si prende in considerazione l’idea di realizzare una controsoffittatura, per prima cosa bisogna tenere conto del fatto che ogni Comune dispone di un suo regolamento edilizio che si diversifica dagli altri e che esistono delle altezze minime per le abitazioni che vanno assolutamente rispettate: solitamente, l’altezza minima non deve esere inferiore ai 2.70 m, mentre i corridoi ed i disimpegni non devono essere inferiori a 2.40 m. Ma per quale motivo si utilizza proprio il cartongesso per questo tipo di operazione? Perché questo materiale, date le sue caratteristiche (notevole flessibilità, particolare sottigliezza, facilità di essere tinteggiato), rappresenta la soluzione ideale per procedere al fissaggio dei pannelli mediante l’utilizzo di viti o chiodi autofilettanti, affinché questi ultimi tengano unita la struttura.
Una volta che i pannelli sono stati attaccati alla struttura portante, è necessario che tutti i giunti vengano stuccati, lavorando con la carta vetrata prima della tinteggiatura.
Per quanto riguarda l’eventuale ristrutturazione di un solaio in legno, è nessario che le lastre di cartongesso vengano fissate direttamente alle travi, utilizzando una distanza di circa 50 cm l’una dall’altra.
Infine, occorre fare un’ulteriore precisazione: tenendo conto che l’aria tende a salire, nel caso di grandi stanze, è possibile installare anche un riscaldamento a soffitto, attuabile tenendo conto del principio dello scambio di irraggiamento tra superfici calde e fredde: in particolare, risulta molto efficace il cosiddetto “sistema misto”, che ha la funzione di diffondere l’aria calda con un sistema di convezione forzata, fornita da un sistema di ventole elettriche, con il risultato di ottenere una più veloce distribuzione del calore rispetto alla diffusione naturale.
Poichè questo tipo di impianto risulta piuttosto rumoroso, a causa del ronzio emesso durante tutto il tempo della produzione e della diffusione del calore, risulta sicuramente più adatto per ampi soffitti presenti in ristoranti o alberghi, piuttosto che per quelli di un’abitazione privata.
Gianmaria Zanier