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La 30a edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino è stata presentata lunedì 21 novembre 2016 alle ore 11.30 a Palazzo Madama dal Presidente della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, Mario Montalcini e dal Direttore Editoriale del Salone, Nicola Lagioia, alla presenza della Sindaca di Torino, Chiara Appendino; del Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino; del Consulente per il Salone Internazionale del Libro Massimo Bray.

La presentazione ha avuto luogo nel Gran Salone dei Ricevimenti e Sala del Senato ed è stata trasmessa in diretta streaming su salonelibro.it. Il video integrale è disponibile sul sito salonelibro.it e sul canale YouTube del Salone.

I comunicati stampa sono scaricabili dal sito salonelibro.it. Hashtag ufficiale: #SalTo.

Torino 21 Novembre 2016 Presentazione della 30ma edizione del Salone del Libro di Torino svoltasi a Palazzo Madama. Nella foto: Massimo Bray e Nicola Lagioia insieme al gruppo Editori Ph. Massimo Pinca/ Sync Studio
Torino 21 Novembre 2016
Presentazione della 30ma edizione del Salone del Libro di Torino svoltasi a Palazzo Madama.
Nella foto: Massimo Bray e Nicola Lagioia insieme al gruppo Editori
Ph. Massimo Pinca/ Sync Studio

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Mario Montalcini

Presidente Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura

Cari amici del Salone,

Oggi a Palazzo Madama abbiamo sentito l’abbraccio di un’intera città al suo Salone. Le istituzioni, le categorie produttive, il mondo della cultura, gli editori, gli insegnanti, librai, bibliotecari, centinaia di semplici cittadini arrivati spontaneamente. Tutti coloro che ritengono che il Salone del Libro sia un bene comune che da Torino debba parlare all’intero Paese. Anche i Volontari olimpici di Volo2006 coordinati da Michele Calleri e i volontari dell’Ostensione 2010 con il loro coordinatore Corrado Losi hanno risposto all’appello e chiesto di essere coinvolti in quello snodo portante che è il ritrovato legame fra il Salone e la Città: specie quando il Salone, dopo le 20, si trasformerà in decine di eventi in contemporanea su tutto il territorio metropolitano e fuori.

Tutte queste presenze portano a dire che sta soffiando il vento del cambiamento, e la città sta costruendo mulini per valorizzare al meglio il raccolto che stiamo coltivando.

Sono passate circa cinque settimane da quando mi è stato affidato l’incarico di presiedere la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, e con grande, grandissimo orgoglio, ho l’onore di annunciare questa trentesima edizione del Salone Internazionale del Libro.

Torino 21 Novembre 2016 Presentazione della 30ma edizione del Salone del Libro di Torino svoltasi a Palazzo Madama. Nella foto: Mario Montalcini, Presidente Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura Ph. Massimo Pinca/ Sync Studio
Torino 21 Novembre 2016
Presentazione della 30ma edizione del Salone del Libro di Torino svoltasi a Palazzo Madama.
Nella foto: Mario Montalcini, Presidente Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura
Ph. Massimo Pinca/ Sync Studio

Abbiamo accettato la sfida e l’abbiamo trasformata in opportunità per costruire qualcosa di nuovo, di sentito, e soprattutto per rispondere a un attacco porgendo l’altra guancia e andando avanti tenendo conto di 29 anni di esperienza e di una profonda voglia di innovare, non solo con la testa ma anche con il cuore.

Quello che presentiamo oggi vuole essere un Salone dell’accoglienza e della narrazione, attraverso temi e iniziative internazionali, un’opportunità di incontro nei mestieri che ruotano attorno al libro e un’occasione per i lettori di entrare al Salone sentendosi immersivamente coinvolti.

Ringrazio a nome della Fondazione, che opera sotto l’Alto patronato della Presidenza della Repubblica, tutte le istituzioni che sostengono il Salone, i Soci Fondatori e i membri dell’Alto Comitato di Coordinamento.

  • Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, con la dottoressa Rossana Rummo; il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con il dottor Arnaldo Colasanti.
  • La Regione Piemonte, e in particolare il Presidente Sergio Chiamparino, l’Assessora Antonella Parigi e tutti i Dirigenti e funzionari regionali competenti.
  • La Città Metropolitana e la Città di Torino: in particolare la Sindaca Chiara Appendino e l’Assessora Francesca Leon, e con loro tutti i Dirigenti e funzionari comunali competenti.
  • Intesa San Paolo, il suo Presidente Gian Maria Gros-Pietro, il dottor Michele Coppola e tutti i Dirigenti e funzionari che ci assistono e supportano.
  • Il Consiglio d’Amministrazione della Fondazione, con i validissimi consiglieri Piero Gastaldo e Luciano Conterno.
  • Il Segretario Generale dottor Giuseppe Ferrari, che sta svolgendo con grinta e passione un lavoro straordinario.
  • Il Consulente della Sindaca e Presidente in pectore Massimo Bray, per l’essenziale aiuto strategico e operativo.
  • Il Direttore editoriale Nicola Lagioia, per l’entusiasmo e la generosità dimostrati fin dal suo arrivo.
  • Il Collegio dei Revisori, la struttura organizzativa della Fondazione al completo, il personale distaccato della Città di Torino.
  • La Compagnia di San Paolo e la Fondazione Crt.
  • La Banca Prossima con il suo Presidente Paolo Maria Vittorio Grandi, l’Amministratore Delegato dottor Marco Morganti, e i funzionari per il fondamentale aiuto finanziario.
  • La Camera di Commercio di Torino e tutti gli sponsor che ci hanno sostenuto in questi anni;
  • Gli autori, gli editori, i librai e chi opera nei servizi editoriali e nell’industria del libro per come ci sono vicini in modo costruttivo e determinato.
  • Un grazie particolare va all’Associazione Amici del Salone Internazionale del Libro di Torino, con i suoi 800 sostenitori ora diventati più di 1.000: Giangiacomo Migone per il lavoro strategico nella costruzione dell’Associazione, Guido Accornero per come mi è stato vicino, ed Ernesto Ferrero per l’affetto dimostrato.
  • I precedenti Presidenti e il Dottor Roberto Moisio si sono tutti messi con generosità a disposizione, gesto che ho apprezzato in modo particolare.
  • Infine, ma non ultimo, grazie agli amici di una vita professionale e alla cittadinanza che hanno manifestato in varie sedi aperto sostegno. I giornalisti, i fotografi, i giornali, le tv, le radio e i social in genere per il supporto dimostrato, e tutti coloro che per fatti del tutto casuali posso aver dimenticato.
  • A titolo personale, infine, tutti quelli citati prima, nonché le persone a me vicine per la pazienza dimostrata.
Torino 21 Novembre 2016 Presentazione della 30ma edizione del Salone del Libro di Torino svoltasi a Palazzo Madama. Nella foto: Massimo Bray, Consulente per il Salone del Libro Ph. Massimo Pinca/ Sync Studio
Torino 21 Novembre 2016
Presentazione della 30ma edizione del Salone del Libro di Torino svoltasi a Palazzo Madama.
Nella foto: Massimo Bray, Consulente per il Salone del Libro
Ph. Massimo Pinca/ Sync Studio

Oggi il Salone è ufficialmente in corsa. Ho il piacere di fornirvi, quale Presidente, alcune valutazioni e informazioni.

Il Salone e la Fondazione possiedono un know-how di grandissimo valore anche patrimoniale che deve assolutamente essere sistematizzato e protetto affinché possa crescere, svilupparsi ed essere messo a disposizione del mondo della cultura e non solo. È un elemento strategico: e, se ben utilizzato, continuerà ad essere motore di flussi patrimoniali ed economici e di visibilità a livello internazionale.

La sistematizzazione del know-how passa attraverso un percorso di codifica e condivisione delle relazioni di 30 anni di attività, al fine di renderle strumento di lavoro per tutta la struttura e per gli stakeholders.

È stato avviato l’iter presso tutti i Fondatori per l’adozione del nuovo Statuto, che permette alla Fondazione di passare da livello regionale a livello nazionale. Questo significa assumere un ruolo sempre più importante nel panorama italiano e internazionale.

Si potrà, conseguentemente, procedere con la nomina dei nuovi organi sociali, del Segretario Generale e del Presidente.

Dall’assunzione del mandato abbiamo posto in essere strategiche azioni quali:

  • La nomina del Direttore Editoriale Nicola Lagioia.
  • L’avvio degli studi per la definizione del layout del Salone, grazie anche alla convenzione in corso con il Politecnico di Torino.
  • La definizione delle tariffe del plateatico ora estremamente competitive: spero che anche i grandi editori apprezzeranno e parteciperanno all’insegna di fare rete fra chi, a vario titolo, si occupa di cultura.
  • La collaborazione con il Teatro Regio per la realizzazione di parte degli arredi scenografici del prossimo Salone.
  • La collaborazione con Scr, società di committenza regionale, per la gestione degli appalti più complessi.
  • Il coordinamento amministrativo, gestionale ed organizzativo.
  • La puntuale ricognizione dei crediti e dei debiti della Fondazione: tutti questi ultimi saranno liquidati al più presto non appena sarà possibile consuntivare agli Enti i costi sostenuti.
  • La definizione in corso del piano industriale.
  • Un intenso lavoro motivazionale sulla struttura.
  • Accordi strategici con l’Università e il Politecnico di Torino.
  • La partecipazione della Fondazione al Cluster dell’Università di Torino sull’Heritage culturale.
  • L’accordo strategico con la Fiera di Bologna, per quanto concerne l’editoria per ragazzi, che si declina nel campo della progettazione e realizzazione di contenuti condivisi tra la Fiera di Bologna dell’editoria per Ragazzi e il nostro Salone, nonché nella partecipazione attiva ai rispettivi eventi.
  • Centinaia di incontri con enti e persone che a vario titolo si interfacceranno con il Salone.
  • Relatori a Mantova al convegno Città d’arte 3.0 alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Ministro della Cultura Dario Franceschini: uniche realtà torinesi rappresentate sono state il Museo Egizio e il Salone.
  • La costruzione di un protocollo d’intesa con la Fondazione per Matera Capitale europea della cultura 2019.
  • La collaborazione con le Unioni Industriali di Torino e Cuneo che si sono impegnate ad affiancare al Salone imprenditori illuminati.

Non appena sarà ufficialmente approvato lo Statuto passerò le consegne al Presidente in pectore Massimo Bray. Ci hanno definito scherzosamente «I due Papi», a riprova che abbiamo lavorato affiatati e soprattutto con un taglio molto complementare.

La squadra della Fondazione è diventata forte e motivata, dotata di un poker di coordinamento formato da Massimo, Nicola, Giuseppe e dal sottoscritto.

Come sarà il Salone 2017? Sarà il simbolo di Torino che alza la testa e vede coinvolto il territorio, i suoi abitanti, i lettori, gli editori, gli autori, le società di servizi editoriali, i librai, le biblioteche, le scuole, le istituzioni scientifiche e culturali.

Per quanto riguarda il layout non vogliamo ancora anticipare nulla. Ma posso citare una frase di Ettore Scola, pubblicata dall’Indice On Line: «C’è un ordine segreto. I libri non puoi metterli a caso. L’altro giorno ho riposto Cervantes accanto a Tolstoj e ho pensato: se vicino ad Anna Karenina c’è Don Chisciotte, di sicuro quest’ultimo farà di tutto per salvarla…».

Sarà quindi un Salone dell’accoglienza e della narrazione per trasmettere a tutti noi stimoli da condividere nei nostri percorsi di vita.

Grazie a tutti voi per il sostegno, la stima e l’affetto dimostrati.

L’impegno è, ed è stato, altissimo. Un grazie particolare a Massimo, sempre vicino, pronto, dinamico e grande anticipatore. Farà, da Presidente, un grande lavoro che tutti sapranno apprezzare.

Torino 21 Novembre 2016 Presentazione della 30ma edizione del Salone del Libro di Torino svoltasi a Palazzo Madama. Nella foto: Gruppo Consiglieri del Salone del Libro. Ph. Massimo Pinca/ Sync Studio
Torino 21 Novembre 2016
Presentazione della 30ma edizione del Salone del Libro di Torino svoltasi a Palazzo Madama.
Nella foto: Gruppo Consiglieri del Salone del Libro.
Ph. Massimo Pinca/ Sync Studio

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Nicola Lagioia

Direttore Editoriale Salone Internazionale del Libro

«Un’idea luminosa, con un pizzico di follia». Sono le parole che il grande poeta, premio Nobel, Iosif Brodskij pronunciò alla cerimonia inaugurale del primo Salone del Libro di Torino al Teatro Regio il 18 maggio del 1988. Il 18 maggio del 2017, quando la nuova edizione aprirà le porte, saranno trent’anni da allora.

Brodskij era nato a Leningrado ed era stato praticamente costretto ad abbandonare l’Unione Sovietica all’inizio degli anni Settanta. Mentre qui a Torino pronunciava quelle parole, il Muro di Berlino era ancora in piedi, ma lo sarebbe stato solo per poco.

Nel 1988 vengono pubblicate le Lezioni americane di Italo Calvino e I versetti satanici di Salman Rushdie. Gesualdo Bufalino vince il Premio Strega. Patty Smith cavalca l’onda lunga della new wave e i Public Enemy hanno già capito che, a più di 30 anni dall’impresa di Rosa Parks, razzismo e xenofobia sono cattive piante che il mondo non è ancora riuscito a estirpare da se stesso.

Nel 1988 c’era la prima edizione del Salone del Libro di Torino. Un anno dopo sarebbe praticamente finito il Novecento. Saremmo entrati nel cosiddetto sciopero degli eventi, quel lungo periodo (gli anni Novanta) durante il quale ci si illuse che, crollato il mondo diviso in due blocchi, la Storia fosse finita, e una lunga fase di pace, prosperità e fratellanza avrebbe attraversato il mondo.

Eppure, a Torino, al Salone del Libro, nel 1992 e 1996 arrivò per esempio lo scrittore Predrag Matvejevic, nato a Mostar, una città che testimoniava come anche negli anni Novanta, nel cuore dell’Europa, il lato più brutale della Storia continuava a fare la sua parte.

Il XXI secolo non è iniziato come ci aspettavamo avrebbe fatto. Viviamo una nuova età dell’ansia, che al proprio interno, da qualche parte, nasconde forse una nuova età della speranza.

Di questo per esempio, l’anno scorso, qui a Torino, al Salone del Libro, vennero a parlare due donne e pensatrici eccezionali, come il Premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi e la scrittrice Premio Pulitzer Marilynne Robinson.

Non solo sembra passato molto tempo da quel lontano 1988, ma molte cose sono cambiate nel mondo persino rispetto all’anno scorso. Non c’è bisogno di un meterologo per sapere da che parte tira il vento», cantava Dylan in un pezzo di Bringing it All Back Home. «Ah, se l’amore per la disciplina facesse nascere il passo del soldato che non vince ma si ritira senza colpo ferire», potremmo idealmente rispondergli citando i versi di una delle più belle poesie di Amelia Rosselli.

Torino 21 Novembre 2016 Presentazione della 30ma edizione del Salone del Libro di Torino svoltasi a Palazzo Madama. Nella foto: Ph. Massimo Pinca/ Sync Studio
Torino 21 Novembre 2016
Presentazione della 30ma edizione del Salone del Libro di Torino svoltasi a Palazzo Madama.
Nella foto:
Ph. Massimo Pinca/ Sync Studio

Il Salone del Libro di Torino, dal 18 al 22 maggio 2017 proverà a farci capire – attraverso il mondo del libro – in che mondo, anzi in che mondi viviamo.

Sarà il Salone dei lettori e degli editori, italiani e stranieri.

Al Salone è passata, si è fatta e continua a farsi la storia dell’editoria italiana. A pochi giorni dal comunicato stampa che annuncia l’apertura delle iscrizioni per gli espositori, stanno arrivando le richieste delle case editrici che vorranno essere protagoniste di questa XXX edizione.

Ringrazio gli oltre cento editori che hanno creduto in noi dalla prima ora, e che hanno creato l’Associazione Amici del Salone Internazionale del Libro. Ma ringrazio ovviamente anche gli altri editori – piccoli e grandi – che nelle ultime settimane si stanno avvicinando al progetto di quest’anno. Qualcuno ci ha addirittura chiesto di raddoppiare lo spazio rispetto all’anno scorso. Sono molti gli editori che amano il Salone, e la gente ama vedere gli editori al Salone. Noi non tradiremo questo affetto. E non tradiremo l’affetto dei lettori.

Ma sarà anche il Salone delle scrittrici e degli scrittori, che raccontano il selvaggio dolore di essere uomini attraverso il romanzo e le poesie del XXI secolo.

Sarà il Salone degli insegnanti e dei ragazzi. Il Salone delle librerie e delle biblioteche, presidi avanzati di difesa della lettura. Sarà il Salone della scienza e del digitale. Il Salone dove si discuterà anche di politica in un mondo in cui democrazia fa troppo spesso rima con «democratura»: il Salone in cui si parlerà di economia e di diritti la cui conferma è sempre precaria, e troppo spesso fittizia.

Daremo ampio spazio alla fotografia, al giornalismo culturale su carta e sul web: indagheremo il rappporto fra libri e cinema e libri e web. E poi il graphic novel: un genere cui io stesso devo un felice shock culturale quando dagli X-men sono passato a Pentothal di Andrea Pazienza. Sarà il salone del cibo, inteso non solo come abbuffate ma anche come cultura e come battaglie politiche da combattere. Il Salone delle religioni e della spiritualità. Parleremo di radio, di serie tv, di tutto quello che ha a che fare con il linguaggio. E parleremo naturalmente di Italia, poiché siamo al centro di un grande racconto ma non sempre riusciamo a costruirlo bene, e di Europa, quando l’Europa da culla rischia di diventare tomba della civiltà. Anche l’International Book Forum verrà potenziato rafforzando le relazioni fra editori italiani ed editori esteri.

Perché il Salone possa aprirsi al mondo, è fondamentale il rapporto che cercheremo di avere con questa magnifica città e che la città, spero, vorrà avere con noi. A Torino ci sono grandi realtà culturali. Penso al Museo Egizio, al Tff e al Museo del Cinema, alla rete delle biblioteche civiche, alla Scuola Holden che ha già aperto il dialogo con noi, a Club to Club, Narrazioni Jazz, Torino Comics, la Biennale Democrazia, Artissima, Torino Spiritualità, il Circolo dei lettori con cui collaboreremo…

Torino 21 Novembre 2016 Presentazione della 30ma edizione del Salone del Libro di Torino svoltasi a Palazzo Madama. Nella foto: Scrivania di Luigi Prinotto Ph. Massimo Pinca/ Sync Studio
Torino 21 Novembre 2016
Presentazione della 30ma edizione del Salone del Libro di Torino svoltasi a Palazzo Madama.
Nella foto: Scrivania di Luigi Prinotto
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Prima e meglio di tante altre città, questa ha saputo puntare sulla cultura e sulla cosiddetta economia immateriale, cioè le vere risorse del mondo in cui stiamo vivendo. Non si può non essere orgogliosi di questo patrimonio, e non si può non difenderlo e valorizzarlo. Non è un patrimonio solo cittadino. È un patrimonio cittadino che appartiene al Paese. Insomma, il Salone dialogherà con la città, e la città dialogherà con il Salone. E quando la sera, alle 20, chiuderà, si trasferirà dal Lingotto alla città per animare il cosiddetto Salone Off.

Se dovessimo trovare una parola che individui il metodo con cui stiamo lavorando al XXX Salone potrebbe essere Partecipazione. Una parola che separa chi sta dentro da chi sta fuori, i sommersi e i salvati: il senso di esclusione sociale genera un senso di risentimento e rabbia che è oggi la vera polveriera sociale. Nella vita pubblica, Partecipazione è sinonimo di democrazia. Ma anche nella nostra vita interiore, associata a un libro, la parola Partecipazione è importante, perché leggere ci fa partecipare ad altre vite che non sono la nostra. Ci fa entrare nei panni delle vittime, ma anche dei carnefici: non solo dei nostri simili ma anche di quelli con cui empatizzare è più difficile. Nei Miserabili siamo portati a empatizzare con Cosette, simbolo dei buoni oppressi. Ma in Delitto e Castigo empatizziamo con l’assassino Raskolnikov: questo è il potere vertiginoso dei libri.

Ho trascorso queste ultime settimane a fare la squadra, in giro forsennatamente per l’Italia e fuori dall’Italia, a incontrare una serie di persone che lavorano nel mondo della cultura e dell’editoria, persone che stimo e di cui apprezzo moltissimo il lavoro. La loro risposta è stato un sì convinto e pieno di passione. In questa squadra ci sono donne e uomini, e ci sono persone provenienti da ogni angolo d’Italia e anche dall’estero, perché il Salone si fa a Torino ma è un Salone nazionale, come testimonia la partecipazione attiva del Ministero della Cultura e quello dell’Istruzione, con cui collaboreremo.

Queste persone amano il Salone di Torino, per come l’hanno frequentato negli anni e per come vorrebbero che fosse in futuro. Credono in questo modello culturale, in una certa idea di cultura.

Così, raccogliendo idealmente l’eredità di Ernesto Ferrero, Guido Accornero e Angelo Pezzana lavorerano al Salone del trentennale Giuseppe Culicchia, Loredana Ljpperini, Fabio Geda, Andrea Bajani, Valeria Parrella, Mattia Carratello, Rebecca Servadio, Alessandro Grazioli, Ilide Carmignani, Eros Miari, Giulia Blasi, Giorgio Gianotto, Alessandro Leogrande, Vincenzo Trione.

Questo gruppo, insieme a quello presente in Fondazione, per ciò che mi riguarda, è una gran bella squadra, la migliore in cui potessi sperare.

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