Può il “brutto”, inteso come idea dal carattere relativo e dotata di una certa complessità, essere affiancata al suo eterno contrario, il “bello”, utilizzandone lo stesso linguaggio e ponendosi sul suo medesimo piano? La risposta è affermativa, a parere di Giulia Bocchio, giovane scrittrice alessandrina e autrice del libro “L’Olimpo nero del sentire” (Marsilio Editore).
In quella che il sottotitolo dell’opera definisce “L’esaltazione estetica del brutto”, la Bocchio dimostra come la forza attrattiva che la bellezza esercita sugli uomini, attraverso espressioni culturali come la poesia e le arti figurative ma non solo, sia condivisa dalla sua radicale avversaria, la bruttezza. Così, il linguaggio che esalta con “gli aggettivi più ricercati, le metafore più auliche e lo stile più alto e virtuoso” il bello può essere “piegato” per rappresentare l’esatto contrario, cioè “l’orrifico, il deforme e l’abietto”.
Sarà possibile dibattere di questa ben documentata “provocazione” estetica-filosofica con la stessa autrice, oltre che con gli scrittori Giorgio Enrico Cavallo, Armando Santinato e Carlo Valente, domani pomeriggio dalle 17.30, in occasione della presentazione ufficiale del libro alla Libreria Mondadori di Alessandria (via Trotti, 58).
Stefano Summa
@Stefano_Summa