Dopo il grande successo della presentazione dei volumi di Toni Capuozzo “Il segreto dei Marò” edito da Mursia, di quello di Luciano Garibaldi sulla X Mas e l’affondamento della Valiant e della Queen Elizabeth nel porto di Alessandria, edito da Lindau, e del Convegno sui Templari, con la partecipazione di Franco Cardini, tutti coordinati e presentati dal patron del Premio Acqui Storia, Carlo Sburlati, c’è molta attesa nella capitale termale piemontese per un’altra importante serata culturale.
Venerdì 16 dicembre 2016 alle ore 21,15 a Palazzo Robellini, Piazza Levi, 5 ad Acqui Terme, introdotto da Carlo Sburlati, Gigi Moncalvo presenterà il suo attesissimo volume di 537 pagine, edito da GIEMME – Amazon “I Caracciolo. Storie, misteri e figli segreti di una grande dinastia italiana”.
Incastonati nella storia di una grande famiglia aristocratica, i principi Caracciolo di Castagneto e di Melito, e della loro dinasty tra Napoli, Firenze, Roma, svettano i ritratti inediti dei due esponenti più noti del casato: Carlo – l’editore del settimanale «Espresso», uno degli artefici del successo del quotidiano «la Repubblica» e di un network di diffusi giornali locali – e Marella, la vedova di Gianni Agnelli, la cui bellezza è stata celebrata nel 1953 in un famoso ritratto fotografico di Richard Avedon che la definì “The Swan”, il Cigno.
Anche per la morte di Carlo Caracciolo (15 dicembre 2008), così come per quella dell’“Avvocato” Agnelli, è stato un conflitto di tipo ereditario a far emergere un gran numero di “segreti” del passato. Tutto questo, come nel caso di Gianni, ha finito per offuscare molti altri aspetti, più rilevanti, della vita del principe-editore.
A cercare di spartirsi l’immenso patrimonio del Principe sono stati, da una parte, una figlia adottiva ma considerata naturale e dall’altra, in una posizione più discreta, due figli “veri”, la cui esistenza è stata rivelata dalla loro madre, in accordo col loro padre, dopo quasi quarant’anni di silenzio, a pochi mesi dalla morte dell’editore.
Prove del DNA, figli veri che non sgomitano e la figlia non adottabile che la fa da padrona, impensabili retroscena, segreti tenuti nascosti a lungo: questi gli ingredienti raccontati con ritmo incalzante e continui colpi di scena. La storia si sviluppa attraverso inedite battaglie senza esclusione di colpi, col contorno di vistose manipolazioni della stampa, interessati silenzi, intrecci orditi da avvocati e “finti” amici o collaboratori, false dichiarazioni e sgangherate testimonianze rese da famosi banchieri, fiumi di denaro scomparsi tra l’Italia e il Lussemburgo, l’evaporazione della holding romana “Eurosanità” di cui Carlo era socio, la vicenda delle azioni del quotidiano francese «Libération» di cui il principe aveva il controllo, la sparizione di molti beni prima ancora che venisse aperto il testamento nel timore che tutto venisse bloccato dai due nuovi figli veri. Senza escludere ricatti, minacce, ma anche ritratti di donne affascinanti e di gran nome, che per anni si sono insinuate nelle contraddizioni, nei comportamenti, nelle indecisioni di un uomo bellissimo che amava molto le avventure con le signore sposate –rivaleggiando e talvolta battendo il cognato Gianni, almeno su questo terreno – ma che, non si assumeva fino in fondo le proprie responsabilità.
Ugualmente appassionanti e ricchi di inediti i capitoli dedicati a Donna Marella, vedova di Gianni Agnelli, col racconto di particolari della sua educazione, della sua adolescenza, dei rapporti col padre, la madre e i fratelli, fino alle documentate ragioni, finora mai emerse, che hanno portato alla insanabile rottura con la figlia Margherita.
“I Caracciolo” è un racconto che per gran parte delle sue pagine si dipana come un vero romanzo storico che adotta una formula inconsueta, di gradevole lettura e grande coinvolgimento, che si svolge sullo sfondo di Grandi Famiglie e di tutti i loro rami: non solo i Caracciolo e gli Agnelli (con i Brandolini d’Adda, i Teodorani Fabbri, i Rattazzi, i Fürstenberg), ma anche i Visconti di Modrone, gli Arrivabene Valenti Gonzaga, i Pasolini dall’Onda, i Falck, i principi Borghese di Leonforte, i Bollati di Saint Pierre, gli eredi di Arnoldo Mondadori, col contorno di personaggi come Pamela Churchill e Raimondo Lanza di Trabia, Gianluigi Gabetti e John Elkann, Carlo e Mario d’Urso, Eugenio Scalfari e Carlo De Benedetti, Carlo e Marina Ripa di Meana, Cesare Geronzi e Carlo Passera, Urbano Cairo e la sua prima moglie, Anna Cataldi ex-Falck. Fino ad arrivare a Jean-Pierre Tarot, il controverso medico francese che praticò l’iniezione letale all’ex presidente francese François Mitterrand, e che venne misteriosamente chiamato da Parigi negli ultimi giorni di Carlo Caracciolo probabilmente per “accompagnarlo” verso la morte.
Al termine dell’intervento di Gigi Moncalvo, ex giornalista del Corriere della Sera e di molti altri importanti quotidiani italiani, autore e conduttore di molti format televisivi per Rai e Mediaset, Carlo Sburlati aprirà un dibattito fra l’Autore, i giornalisti ed il pubblico presente a Palazzo Robellini, prestigiosa location del Premio Acqui Storia.