Il pediatra-scrittore torna in libreria, stavolta con un romanzo il cui incipit svela un’ironia esilarante: “Sono nato il 27 gennaio 1956. Mio padre, appassionato di musica classica, annotò con fierezza nelle memorie familiari che la mia venuta al mondo ricorreva esattamente due secoli dopo quella di Mozart. Così, oltre alla frustrazione di non saper tirare fuori una nota nemmeno da un kazoo, ho vissuto per anni nella paranoica fobia di ciò che mi sarebbe potuto succedere il 5 dicembre 1991, duecento anni dalla morte del Sommo Genio. Quel giorno, alla guida della mia autovettura, uscendo da una curva, trovandomi tutto sulla sua sinistra un tir di proporzioni gigantesche, chiusi gli occhi in una
sorta di fatalistica e ineluttabile attesa di una fine preannunziata. La sinistra sagoma di quel bestione si richiuse sulla sua destra e io, neanche in grado di crepare lo stesso giorno di Wolfgang, pensai che tutto sommato non era poi male essere un belinone qualunque”.
La presentazione del libro si terrà domani alle ore 18 nell’Aula Magna dell’Istituto Comprensivo in via San Rocco 1 a Serravalle. Il libro è l’autobiografia dell’autore intrecciata a una serie di racconti e inevitabilmente diventa la cronaca del nostro territorio negli anni ’60 fino ad arrivare ai giorni nostri attraversando cambiamenti di costume e società; anche il mondo della Sanità si dipana in 50 e più anni di storia mettendo a nudo conquiste ma anche regressi e l’ossimoro tra titolo e autore è significativo dello sguardo che Lera ha della società e della realtà; racconto, sì, di ciò che è stato con grande ironia e a volte un pizzico di cinismo, ma anche forte è l’anelito positivo di chi guarda al futuro con una speranza che non ci si aspetta.