Luca Albanese e la nonna Mariuccia Tanzi – Il riposo della guerriera per la categoria immagini; Giuseppe Borasi – ‘Il passero dalle ali spezzate’ per la categoria pazienti; Natalia Gelonesi – ‘Storie di Covid Storie d’amore’ per la categoria curanti; Stefania Piscopo alias La Lelluccia – ‘Mi manca la sua voce’ per la categoria famigliari. Sono i vincitori di “Racconto la mia cura” il concorso di medicina narrativa che ha visto oggi pomeriggio l’assegnazione, virtuale, dei premi a coloro che nel corso dell’anno hanno aderito. “Il racconto di sé stessi è una forma di cura – ha ricordato Roberto Cotroneo nella lectio magistralis che ha introdotto l’appuntamento – la scrittura è una forma potente proprio come ricordava già Freud. Perché ci permette di mettere a fuoco la nostra paura e oggi, con il Covid, la paura non è solo quella della malattia che è stata, ma anche di una possibile. E la pandemia ha stravolto le nostre esistenze, con dialoghi mancati: pensiamo a tutti i pazienti che sono deceduti, al dramma umano di chi ha avuto poco tempo per salutare i propri famigliari, oppure non comunicare affatto”. Una realtà che emerge negli elaborati dei partecipanti, come descritto nel racconto di Valeria: “Già l’ultima telefonata prima di un silenzio assordante per tanti, tanti, tanti giorni e a volte per sempre… Giovanni non è riuscito nemmeno a farla l’ultima telefonata, non aveva fiato a sufficienza, Giovanni non ha mai più chiamato casa e come lui tanti altri”. Fortunatamente molte sono le voci di speranza e proprio l’immagine della categoria pazienti rappresenta la vittoria contro il Covid di nonna Mariuccia, una delle prime pazienti affette dalla patologia, guarita e dimessa in buone condizioni.
Di tutti i racconti sono stati estratti e letti alcuni brani dai due attori Gualtiero Burzi e Pierluigi Pasino, accompagnate dalle foto di Silvia Beraldo, infermiera che ha scattato prima e dopo l’ingresso in ospedale le immagini della malattia.
La narrazione, quindi, come elemento fondante nel rapporto tra medico e operatore di cura, cura che avrebbe bisogno del sapere esperienziale anche di chi vive la malattia, come ha ricordato Sabrina Grigolo dell’Associazione Eupati, intervenuta nel confronto sul coinvolgimento del paziente insieme a Martino Gozzi di Scuola Holden: “Abbiamo bisogno di un alfabeto emotivo condiviso, per essere consapevoli del nostro percorso e sviluppare la capacità di collocarci in una mappa. Grazie alla Compagnia di San Paolo proprio qui all’Azienda Ospedaliera sarà presto avviato un progetto dedicato agli operatori di cura e ai pazienti relativo all’empatia, di cui siamo molto orgogliosi. Oggi siamo immersi nelle storie, la narrazione ci aiuta, così come la tecnologia che riduce le distanze, dandoci anche riferimenti di cui prima della pandemia eravamo privi”.
In questo senso si colloca un’altra progettualità sviluppata dall’Azienda Ospedaliera di Alessandria, uno specifico braccialetto per comunicare la posizione del paziente, seguire gli spostamenti dal reparto alla sala operatoria e poi il rientro, monitorare con la massima precisione la durata dell’intervento: uno strumento per informare, in tempo reale, il parente della persona ricoverata di quanto sta avvenendo, minuto per minuto.
Anche la giornata di oggi ha visto il saluto di un nutrito gruppo di istituzioni, tra cui l’Assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi, che ha ricordato: “Questa modalità virtuale consente all’Azienda Ospedaliera di aprire le porte alla comunità locale valorizzando le connessioni che i professionisti hanno avviato per migliorare l’esperienza di assistenza e cura del paziente come avvenuto anche in occasione del Lean day che ha caratterizzato un salto di qualità nella riorganizzazione dell’Azienda. Un successo, così come il percorso di riconoscimento verso l’Irccs che auspichiamo: la ricerca è una missione evidenziata anche dall’istituzione di due premi per il miglior lavoro di ricerca infermieristica e la migliore pubblicazione, onorando al tempo stesso la memoria di Nicola Giorgione che ricordiamo con affetto, già direttore generale e consulente dell’Assessorato che con lungimiranza già dieci anni fa aveva messo le basi di questo percorso”. Analoghe parole dal sindaco di Casale Monferrato Federico Riboldi, nonché ringraziamenti e apprezzamenti per il personale da parte del Sindaco di Novi Ligure Gian Paolo Cabella, quello di Acqui Terme Lorenzo Lucchini e un messaggio di incoraggiamento da parte del Comando dei Vigili del Fuoco,