Giornata Nazionale per la Promozione della lettura: promuovere per “smuovere”.
Si è celebrata la Giornata Nazionale per la Promozione della Lettura 2022. La ricorrenza, seppur non nota a tutti, è stata fissata nel 2009 da un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri al fine di incentivare la tendenza alle buone letture tra giovani e meno giovani.
Il motivo principale dell’istituzione della Giornata della lettura è abbastanza semplice dunque: in sostanza, in Italia si legge poco. Per questo motivo ogni anno le amministrazioni pubbliche in accordo con le associazioni e gli organismi operanti nel settore, si prendono carico di organizzare iniziative finalizzate alla diffusione della lettura. Le scuole sono, chiaramente, i luoghi principali in cui diffondere questi progetti ma è importante che anche gli adulti vengano invitati a leggere e a riscoprire (o a scoprire) il vasto e fantastico mondo della letteratura.
Dunque questa giornata è stata istituita per rafforzare il ruolo della lettura quale strumento insostituibile per la promozione e la diffusione della cultura nel nostro Paese e non solo.
La maggior parte delle volte che sento qualcuno porre a miei coetanei la domanda “Tu leggi? Che cosa stai leggendo?” la risposta è quasi sempre la stessa: “Mah non molto, non ho mai tempo”. Ma cosa significa effettivamente “non avere tempo” e qual è davvero il rapporto del mondo dei giovani con la lettura al giorno d’oggi?
In questi tempi è quasi scontato e retorico incolpare i social network e le nuove tecnologie per aver tolto del tempo prezioso al piacere di un buon libro e, se in parte ciò è vero, va anche detto che questi mezzi possono essere sfruttati in modo sapiente e mirato proprio per promuovere, consigliare e recensire testi, saggi e romanzi.
La lettura di buoni libri è sempre stata importante perché leggere ci arricchisce culturalmente, stimola la nostra fantasia e ci porta a scoprire in quanti splendidi modi possa essere “declinata” la lingua italiana (e non solo). D’altra parte lo si è sentito almeno una volta nella vita: leggere fa crescere meglio, educa, fa bene, serve allo studio, alla propria formazione personale e culturale. Infatti senza la dimensione verbale ogni esperienza non avrebbe senso. Il compito della parola e della scrittura è infatti quello di mettere ordine, di fissare il pensiero. Leggere un libro può aiutarci a trovare risposte che cercavamo da tempo dentro di noi immedesimandoci nella storia che stiamo leggendo o può permetterci di imparare nuove cose e di ampliare il nostro vocabolario. In poche parole dunque: leggere è necessario. È necessario anche in un periodo come questo, un periodo in cui, al contrario, i libri e la lettura potrebbero sembrare un qualcosa di superfluo vista la tragica situazione che stiamo vivendo.
E invece il potere che la parola scritta ha sulle nostre esistenze è ancora grandissimo. Perché, anche nella “evasione”, da quella prospettiva di giusta distanza, può insegnare, guidare e, perché no, talvolta anche salvare. Non è un caso che proprio durante l’emergenza Covid ci sia stato un repentino riavvicinamento al mondo e alla pratica della lettura. Per questo è essenziale e di primaria importanza che, soprattutto le nuove generazioni, vengano educate alla lettura e riscoprano il piacere che un buon libro può dare alla nostra vita.
E visto che ci siamo: voi che libro state leggendo? Se siete amanti dei romanzi (un po’ sofferti!) vi consiglio “Una vita come tante” di Hanya Yanagihara. Impegnativa come lettura ma veramente emozionante.
Ludovica Italiano