Sabato 13 gennaio alle ore 18 sarà inaugurata, nella Manica Lunga del Castello di Casale Monferrato, la mostra ad ingresso gratuito “Fotogrammi materici” con opere di Enrico Bargero, Dino Lupani e Roberto Mauri. L’esposizione sarà visitabile fino a domenica 4 febbraio ogni sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.
La mostra, al cui allestimento ha collaborato Marco Garione, con fotografie e sculture, rappresenta un nuovo capitolo della rassegna “Arte in pratica in Monferrato”, a cura della Consulta per la Cultura del Comune presieduta da Piergiorgio Panelli e in collaborazione con l’assessorato alla Cultura.
Focus sugli artisti di Piergiorgio Panelli
Dino Lupani nasce a Casale Monferrato dove vive e lavora come avvocato, titolare di uno studio legale. Sensibile agli spettacoli della natura, anche i meno evidenti, inizia a fotografare interpretando il paesaggio attraverso una costante e personale ricerca compositiva e di gestione della luce. Grazie alla frequentazione di bravissimi e noti autori francesi (Denis Olivier ed altri), apprende la tecnica delle “lunghe esposizioni alla luce diurna”, che già lo aveva fortemente affascinato nelle opere di Michael Kenna. Tale tecnica prevede l’utilizzo di filtri ottici che riducono drasticamente la luce ambientale, rendendo possibile allungare i tempi di esposizione e consentendo la “cattura” di movimenti della natura altrimenti non percepibili dall’occhio umano. I risultati surreali ed onirici sono sottolineati, insieme alle composizioni minimali e non convenzionali, dal bianco e nero e dal formato quadrato. È spesso chiamato quale giudice in concorsi nazionali ed all’estero, dal 2014 è membro della giuria di Artlimited.net, prestigiosa community fotografica francese.
Enrico Bargero nasce a Moncalvo il 15 marzo 1933. Bargero è scultore capace di trasformare un blocco di creta plasmandolo: sì da far rivivere con i suoi bovi l’ antica arte precolombiana. Ha creato figure struggenti, maternità e gruppi di donne che paiono fermare il tempo. Usa tanto la creta quanto il marmo e le pietre del Po. Ha scelto di vivere in una casa sulla riva del Po, è un moderno Ligabue oltremodo civilizzato, ma non per questo meno amante della Natura. Ama soprattutto le materie più povere e tra queste predilige la pietra che il fiume sottostante propone alla sua fantasia di artista. “Pietre di Po, ossa plasmabili affinché nulla del suo antico spirito vada perduto.
Roberto Mauri, 54 anni, cresce in Monferrato e qui, all’età di 20, inizia a fotografare e interessarsi alle arti visive. I primi soggetti sono i paesaggi monferrini, gli eventi musicali del territorio ed i ritratti di amici, per poi arricchire la propria esperienza con immagini di viaggio. Dopo un periodo di pausa, passa al digitale e concentra l’attività nella ricerca della forma, del colore, di suggestioni e, in breve, dell’essenziale che si rinchiude in un fotogramma.