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Il presepe appartiene alla nostra cultura da tempi immemori, ma in pochi sanno che il merito della sua prima creazione è di Francesco d’Assisi, che, vedendo una grotta, ebbe l’idea di rappresentare la Natività di Gesù.
Da allora ad oggi, il presepe è divenuto addobbo di fondamentale importanza nel clima natalizio, assumendo molteplici aspetti in diverse parti del mondo. La parola “presepe” è utilizzata solo in Italia ed in Ungheria, poiché il termine arrivò via Napoli nel XIV secolo.
Napoli è una delle città italiane più famose per quanto riguarda la cultura del presepe. Da quello napoletano, infatti, derivano le aggiunte di scene di vita quotidiana, con elementi in grado di ritrarla nella sua forma più pura: le osterie, le botteghe, gli artigiani ed il mercato, tutto in terracotta.
Anche nelle altre parti del mondo non manca la grotta, o la mangiatoia, ma i materiali utilizzati per la realizzazione dei vari elementi sono diversi. In Spagna, per esempio, si preferisce utilizzare il gesso per la creazione dei personaggi e delle ambientazioni, mentre in Francia, la terracotta e la cera sono i materiali più utilizzati. L’Europa dell’Est predilige il legno, l’ovatta e la carta ed una candela è sempre presente. Nell’America Latina ed in Africa, invece, i vari personaggi hanno tutti la pelle scura.

Giada Guzzon

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