La meraviglia dell’umile grotta che ogni anno accoglie la vita
Nella storia dei secoli si è arricchito e diversificato
La tradizione del presepe è prevalentemente italiana: se nel 1223 fu infatti San Francesco d’Assisi a realizzare a Greccio, vicino a Rieti, la prima rappresentazione vivente della Natività (senza personaggi fondamentali come la Vergine Maria, San Giuseppe e Gesù Bambino), il primo presepe “completo” è quello iniziato nel IV° secolo e conservato ancora oggi nella Basilica di Santo Stefano a Bologna. In Italia, i vari tipi di presepi si differenziano fondamentalmente per i diversi prodotti e materiali utilizzati per allestire la scena. Se, ad esempio, in quello bolognese i personaggi sono scolpiti per intero, in quello napoletano i pastori sono modellati con la terracotta: quest’ultima tradizione partenopea continua ancora oggi, grazie al pittore e scultore Nicola De Francesco, che fu abile a recuperare le antiche tecniche d’esecuzione che sembravano destinate a scomparire in seguito all’utilizzo su vasta scala del materiale in plastica. Un altro aspetto molto interessante è quello legato ai cosiddetti “presepi viventi”, meta di numerossimi turisti: si va da quello di Massa Lubrense (in provincia di Napoli) a quelli allestiti ad Assisi, Pezze di Greco (vicino a Brindisi), Crispiano (Taranto), Custonaci (Trapani) e Morcone, in provincia di Benevento. Da segnalare come le particolari caratteristiche di quest’ultimo paese (l’origine medievale, il fatto di essere tutto arroccato su se stesso…), abbiano contribuito al fatto che da circa trent’anni si realizzi uno dei presepi viventi più conosciuti, un vero e proprio “Presepe nel Presepe”, con un percorso che termina in una grande radura, dove si svolgono le scene della Natività. Particolarmente curiosa, infine, la manifestazione che dal 2012 si svolge a Jesolo (in provincia di Venezia) in cui gli artisti famosi si esibiscono nella costruzione di presepi di sabbia.
Gianmaria Zanier
