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La filosofia é lo strumento che l’uomo ha a disposizione per entrare nel vivo della conoscenza e per difendersi dalle sirene pericolose dell’ignoranza e dell’estremismo.

Con questa definizione si potrebbe riassumere quanto emerso dall’odierna “mattinata filosofica” che ha avuto luogo nell’atrio dell’ex Cinema Galleria, riaperto per l’occasione. Dinanzi a una platea di studenti del Liceo Saluzzo-Plana, ai quali si sono aggiunti altri “colleghi” più tardi in mattinata, Alessandro Galvan e Alessandro Pastore hanno parlato della materia filosofica da differenti punti di vista.

Il Galvan, esponente del Gruppo Chora, ha iniziato la sessione facendo un excursus storico sulla filosofia ai tempi dei Greci. Quando il mito, non solo insieme di “narrazioni fantastiche” ma risposta alla sete di conoscenza degli uomini, non è più bastato ad assolvere il proprio compito, il filosofo ha intrapreso lo sforzo di osservare il “cielo delle idee”, di andare oltre lo “zeugma”, cioè “la meraviglia per l’ordine del mondo”.
La costruzione del “scienza” avviene attraverso il “logos”, il lavoro di interconnessione tra le due metà del mondo, la dimensione terrena e quella del cielo, abitato dalle “idee” come le intendeva Platone. Se esso non esistesse, afferma il filosofo greco, “si cadrebbe nel relativismo“. Accanto a questo universo, inoltre, ne esiste un altro, dove il filosofo cerca di concepire una definizione comune di cosa sono ideali e valori come la giustizia.

Alessandro Pastore

Più tardi, Alessandro Pastore ha riportato gli spettatori ai giorni nostri, precisamente al tragico attentato nella redazione di “Charlie Hebdo”, da cui ha preso spunto un articolo da lui firmato insieme all’analista di intelligence Stefano Lupo (assente per impegni).
Il filosofo e l’analista concordano nel vedere dietro l’attacco al giornale francese non una dichiarazione di “guerra di religione o di civiltà”, bensì un “meccanismo di azione e reazione dettata dall’ignoranza e dalla rabbia. Secondo il Pastore, il medesimo meccanismo sta alla base delle tipiche reazioni violente da social network, luogo virtuale dove si cerca l’identificazione acritica in qualcuno o qualcosa, dove vengono esaltati all’estrema potenza il narcisismo, la solitudine e la paranoia.
Questo cocktail di distorsioni dell’essere possono suscitare effetti micidiali, tra cui in particolare la creazione dei “lupi solitari”, elementi talmente sicuri di sé e disposti a difendere le proprie idee da rendersi responsabili di attentati come quelli di Parigi o di Boston.
Al potere radicalizzante e semplificante dell’informazione filtrata dai social network, Pastore contrappone la filosofia e il ragionamento, le armi per “combattere” quelle guerre che, prima di diventare fattuali, sono innanzitutto culturali. Un approccio meno ideologicamente positivo e più critico nei confronti di Internet e un maggiore impegno da parte della scuola dell’obbligo a educare alla “libertà” sono due delle iniziative consigliate dal filosofo in conclusione di incontro.

Percorsi di Filosofia improvvisatiDSC_0103Stefano Summa

foto di Leonardo Saggiorato

@Stefano_Summa

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