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Cesare Pavese e la vigna sono stati protagonisti della cena di ieri sera al ristorante Il Moscardo, in via Volturno 20, grazie all’intervento di tre ospiti d’eccezione, Pierpaolo Pracca, Francesca Lagomarsini e Franco Vaccaneo. La vigna nei testi di Pavese può essere vista proprio come simbolo della campagna, ma allo stesso tempo può racchiudere un significato più profondo che prende spunto dal tema leopardiano della “siepe”, ed è proprio partendo da questo concetto che gli ospiti hanno sviluppato le loro riflessioni riguardo il rapporto che intercorre tra Pavese, la campagna, la natura ed il selvaggio, immagine di un mondo che lo scrittore colloca prima della civiltà. A Pavese viene quindi associato il mito della campagna, tramite un racconto però vissuto in prima persona, ed è proprio da questo  che prende vita il libro “Cesare Pavese le colline, il sole”, nato dalla collaborazione dei tre esperti pavesiani. La riflessione ha toccato vari punti, dai riferimenti a Platone e all’esperienza del lavoro in campagna come reminiscenza, al concetto di archetipo, uno dei pensieri cardine di Pavese, il quale scatta nelle persone soltanto in relazione con la terra in cui sono nati, a spiegazione del fatto che l’ispirazione artistica e poetica nasce dalla comunione tra l’individuo e la terra.

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